Caro Profumo, portiamo
un po' di Calamandrei a scuola

di Franco Labella  l'Unità, 13.12.2011

Avevo consigliato, nell’ultimo pezzo della rubrica (v. Profumo di scuola precedente), al Ministro Profumo di attivare, in tutte le scuole, l’insegnamento che non c’è , “Cittadinanza e Costituzione”.

Il consiglio era dato, come avevo scritto, anche per non far rivoltare più Piero Calamandrei nella tomba. Nessuno ha il monopolio o il copyright delle idee e perciò so bene di non poter essere il solo a citare Calamandrei. Magari quello del discorso al Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale su come si può distruggere la scuola pubblica.

Un discorso profetico, del 1950, che a rileggerlo oggi mette i brividi perché descrive con sessant’anni d’anticipo la strategia della destra berlusconiana attuata dalla giovane ex-Ministro Gelmini. E’ chiaro che nessuno ha il copyright di Calamandrei ma, certamente, egli non può essere un punto di riferimento di chi la scuola pubblica statale l’ha affossata. Di chi ha fatto finta di mettere la Costituzione al centro dell’attenzione degli studenti italiani ed inscenato una farsa (v. Spicchi d’aglio) chiamando, ahimè, proprio “Cittadinanza e Costituzione” la disciplina che non c’è nelle pagelle. In modo tale che la Carta restasse, contro le previsioni e contro gli auspici proprio di Calamandrei nel discorso del 1955 all’Umanitaria di Milano, un pezzo di carta. Ma, come al solito, mi sbagliavo. Perché la ex-maggioranza della Brambilla e della Gelmini, ha inventiva e creatività, senso della posizione e anche, come si dice a Roma? … de tolla?

Come è successo con Michela la Rossa, l’ex-Ministro del Turismo del Governo Berlusconi, Michela Brambilla. Che Calamandrei, evidentemente, lo ama e lo cita. Sì, proprio lei. Del resto, forse, Michela la Rossa non è tale per la chioma ramata ma perché, in fondo, è “comunista” pure lei. Insomma Michela, sdegnata per aver appreso di un brindisi in una classe di Merate, docenti compresi, per festeggiare la caduta del Governo Berlusconi, rivolge una interrogazione al Ministro Profumo. Questo è il passo in cui la Brambilla cita Calamandrei :“la scuola pubblica, nella realizzazione del sistema di valori costituzionali di democrazia e libertà, ha un ruolo fondamentale; come ha ricordato Piero Calamandrei: «la scuola è il complemento necessario del suffragio universale. Ha proprio questo carattere di alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali». E per dirla con Guccini: vabbè l’ammetto che mi son sbagliato e accetto il crucifige e così sia. Pure a Michela la Rossa, collega di governo della Gelmini, piace Calamadrei e lo cita pure (LEGGI QUI). Ma mentre stavo contrito a pensare che non capisco nulla della destra berlusconiana arriva l’ancora della salvezza.

Non mi sono rimbecillito anche se mi toccherà arrivare tardissimo alla pensione e chissà se ci arriverò insegnando ancora a studiare la Costituzione, quella di Calamandrei. Perché la Michela supera se stessa e chiude così l’interrogazione parlamentare: “se il Governo non ritenga necessario valorizzare, con un apposito e specifico programma, l'insegnamento nelle scuole della materia dell'educazione civica al fine di scongiurare qualunque allentamento della tensione ideale sui temi della difesa della democrazia e della libertà che sono alla base della Carta costituzionale”. E ma allora dillo che sei Rossa, “comunista” proprio e pure antiGelmini. Perché è stata la tua collega scrittrice di favole ad aver eliminato lo studio del Diritto costituzionale nelle scuole superiori ed a non aver attivato proprio l’insegnamento che adesso chiedi al Ministro Profumo. Caro Ministro Profumo stavolta non ha alibi: se “Cittadinanza e Costituzione” lo chiede pure Michela la Rossa non può più esimersi.

La richiesta è bipartisan e quindi in linea con i principi ispiratori del Governo di cui fa parte. Per favore provveda in tempo. Anche perché se no, fra un po’, si ritrova perfino la Gelmini a chiederlo e magari non lo scrive in una favola ma pure lei in una più concreta interrogazione parlamentare. Faccia presto signor Ministro. Per Calamandrei ed anche per noi che lo leggiamo e lo citiamo da ben prima della Brambilla. Ché altrimenti, a furia di brindare come a Merate, finiremo ubriachi. Di Costituzione.