i dati
Scuola, il tablet è il futuro
Ma l'Italia è ancora al palo
Secondo l'Istat, nel nostro paese l’utilizzo del
computer a scuola ha coinvolto solo quattro su dieci dei giovani con
un'età compresa tra i 6 e i 17 anni. E se il pc non viene usato a
casa è come se non venisse usato. E la strada digitale tra il
presente e il domani si allunga
Federico Pace la Repubblica,
23.12.2011
UN GIORNO non troppo lontano, il tablet arriverà sul banco. Il
ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, nell'incontro a
Repubblica.it ha auspicato una scuola “più moderna e visionaria” che
si avvicini al web 2.0. Una scuola che tenga i costi a zero per le
famiglie e offra agli studenti il sapere e le informazioni
attraverso gli strumenti più innovativi. Internet, libri digitali
sul modello wiki e tablet.
Oggi il gap tra quello che è il mondo digitale e la scuola è però
ancora molto ampio. Nonostante i tanti buoni esperimenti e casi di
studio che vedono protagonisti molti istituti italiani, il ruolo
della scuola all'interno del cerchio delle nuove tecnologie è ancora
residuale. Secondo il Rapporto Annuale Istat, nel 2009 l’utilizzo
del personal computer a scuola ha coinvolto solo quattro su dieci
dei giovani con un'età compresa tra i 6 e i 17 anni.
Differenze e distanze. La scuola, poi, quando si tratta delle
nuove tecnologie quasi mai riesce a avvicinare chi da quelle
tecnologie è rimasto distante. Se il pc non viene usato a casa, o
altrove, sempre secondo l'Istat, è come se non venisse usato. La
quota di chi utilizza il computer solo a scuola e non a casa è molto
bassa: solo il 4 per cento dei ragazzi sotto i diciassette anni. La
scuola, hanno scritto gli autori del rapporto, “risulta incapace di
alfabetizzare i ragazzi che non hanno avuto opportunità in famiglia
o con gli amici”.
Tanto più importante sarebbe il ruolo delle istituzioni formative se
si pensa a quanto ancora pesano le differenze sociali anche
nell'ambito dell'hi-tech: il 18,6 per cento dei figli, con un'età
tra 15 e 29 anni, che vivono in famiglie operaie non usa per nulla
il personal computer mentre la proporzione diminuisce a solo al 4,8
per cento quando si tratta di figli che vivono in famiglie dove uno
dei due genitori è dirigente.
Il mondo corre. Intanto, però, il mondo di fuori continua a
correre e i prossimi saranno gli anni del tablet. La Corea del Sud
ha annunciato che entro il 2015 tutti i suoi studenti utilizzeranno
unicamente i lettori di libri digitali. La “tavoletta magica” sarà
molto presto anche lo standard degli ambienti di lavoro. Entro il
2013, lo dice uno studio della banca d'affari Morgan Stanley, in due
terzi delle società quotate in borsa negli Stati Uniti si lavorerà
con il tablet in mano. Simili previsioni vengono elaborate anche da
Gartner, Forrester Resarch e altri analisti.
Il sessanta per cento dei giovani che naviga sul Web, secondo una
recente indagine realizzata Nextplora, sogna di possedere un tablet
e la gran parte degli adolescenti, a quanto emerge dall'ultima
indagine di Telefono Azzurro Eurispes, quando si devono informare
usano per lo più la televisione o internet. La strada auspicata
verso una maggiore integrazione tra scuola e mondo digitale sarà
probabilmente lunga, ma necessaria e ineludibile se la scuola
italiana vorrà provare a tenere, o a recuperare, il ritmo dei tempi.