Ci eravamo sbagliati: il buon senso Purtroppo sembra proprio sia così! Infatti, solo qualche giorno dopo che una Nota del Ministero dell'Istruzione ci aveva fatto pensare a una soluzione di buon senso, volta a garantire la continuità didattica, troppo spesso sacrificata a norme burocratiche di stato giuridico, queste ultime hanno "vinto ancora una volta", con un'altra Nota Ministeriale che ha subito faccio "marcia indietro". Vediamo perché Salvatore Nocera* Superando 10.12.2011 ROMA. Come avevamo riferito qualche settimana fa [se ne legga cliccando qui, N.d.R.], il Ministero dell'Istruzione aveva prodotto il 15 novembre scorso una Nota che avevamo ritenuto di grande buon senso, circa la permanenza sul posto di sostegno di docenti precari, anche per l'anno scolastico successivo, quando gli aventi diritto fossero sprovvisti di titolo di specializzazione. Un provvedimento che, almeno in questo caso, avrebbe potuto garantire la continuità didattica, troppo spesso sacrificata a norme burocratiche di stato giuridico. Purtroppo, appena quattro giorni dopo, lo stesso Ministero è intervenuto con un'altra Nota di precisazione - qui di seguito pubblicata -, che costituisce una grave marcia indietro, rispetto al principio della continuità didattica, sancita in molte norme di legge, ma quasi sempre inapplicata, proprio a causa di quelle norme burocratiche che non tengono in alcun conto il diritto allo studio di qualità degli alunni.
Nota prot. n. AOODGPER 9498, Roma, 18 novembre 2011
Facendo seguito
alla nota n. 9379 del 15.11.2011 si chiarisce che le disposizioni di
conferma su posti di sostegno del personale privo di titolo già in
servizio sui posti stessi con contratto "in attesa dell’avente
titolo" riguardano, ovviamente, i docenti a suo tempo individuati
come destinatari in quanto inclusi nella prima fascia delle
graduatorie di circolo e di istituto vigenti per il corrente
triennio scolastico.
* Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). |