LA VISITA
Il ministro della scuola digitale
Profumo, Pubblica istruzione, visita Majorana di Brindisi Francesca Cuomo e Francesca Mandese Il Corriere della Sera, 14.12.2011 LECCE - «La riforma Gelmini non si cambia, bisogna solo oliare il sistema. Perché la scuola italiana ha bisogno di stabilità». Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, parla con voce pacata e tono tranquillo. Ha appena concluso la sua prima giornata pugliese con un lungo incontro con sei rettori: Corrado Petrocelli dell’Università di Bari, Nicola Costantino del Politecnico di Bari, Domenico Laforgia dell’Università del Salento, Giuliano Volpe dell’Università di Foggia, Giovanni Cannata dell’Università del Molise, Mauro Fiorentino dell’Università della Basilicata. La cornice è la splendida sede del Rettorato di Lecce. «Oggi pomeriggio - racconta Profumo - ho avvisato il presidente del Consiglio che non avrei partecipato alla riunione del governo perché ero impegnato in alcune visite in scuole e università. Lui ha risposto che la mia visita era sicuramente prioritaria. Ecco, la mia intenzione è aprire rapporti di collaborazione con tutti i territori». Il ministro è meno generoso quando si tratta di parlare dei fondi alla ricerca e all’istruzione e dell’abolizione della casta dei «baroni». Rimanda tutto alla conferenza nazionale dei rettori che si terrà il 15 dicembre, quando presenterà il nuovo programma sull’università. Su una cosa, invece, è molto chiaro. «Entro la primavera 2012 vorrei che partisse la procedura nazionale per le abilitazioni dei ricercatori». Infine, le risorse, nota dolente. «I soldi sono pochi - dice -, e anche per questo le risorse che possono arrivare dalla Ue sono un jolly da giocare. I fondi strutturali, il fondo sociale europeo, sono elementi sui quali è necessario avere una grandissima attenzione». La prima tappa pugliese del ministro Profumo è in mattinata, a Brindisi. Il rappresentante del governo Monti si sofferma su una realtà scolastica, quella dell’Itis «Majorana», che rappresenta uno dei pochissimi istituti inseriti nel Piano delle scuole digitali. Seduto tra i banchi, insieme agli studenti segue una lezione di e-learning con lavagne elettroniche e notebook. Il Majorana è stato il primo istituto a presentare il progetto book in progress, poi diventato un esempio anche per le scuole del Nord. I professori, già nel 2010, hanno scritto dei testi che sono poi stati fotocopiati e rilegati dalla stessa scuola e venduti ai ragazzi a costi di gran lunga inferiori a quelli dei tradizionali libri di testo. Apprezzato dai genitori, ma anche dai ragazzi, questo metodo è stato poi «esportato» producendo ottimi risultati. «La sperimentazione di questi metodi - commenta Profumo tra una lezione e l’altra - è esattamente la direzione giusta per raggiungere due obiettivi: modernizzare la scuola e ridurre i costi dell’istruzione senza incidere sulla qualità. In verità, credo che la qualità sia nettamente migliorata». Il neo ministro si sposta poi nelle aule multimediali, dove i docenti, insieme agli studenti, personalizzano i libri di testo su supporto elettronico, e nei laboratori di chimica. Qui i ragazzi, attraverso il collegamento internet e l’uso di Skype, realizzano analisi e condividono i risultati con i compagni di altri istituti industriali. «Intendiamo utilizzare bene le poche risorse a disposizione - spiega il ministro -, senza dimenticare che si tratta della nostra quota di investimento sulle future generazioni». |