Fornero: «Pensioni, sì a modifiche
Da 2018 stop a quelle d'anzianità»

  l'Unità, 6.12.2011

«Se mi chiedete se il 2018 è per le pensioni di anzianità l'ultimo anno in cui vengono ghigliottinate la risposta è no, ma vanno a morire». Lo dice ai giornalisti il ministro del Welfare Elsa Fornero, dopo l'audizione alla Camera. Detto altrimenti: «Dal 2018 non dovrebbe più essere possibile andare in pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia». Il ministro sottolinea che non c'è una «norma di legge» nella riforma contenuta in manovra per cui le pensioni di anzianità «scompaiono» ma vanno ad esaurimento, perchè, spiega, «quando ci sarà solo il sistema contributivo varrà solo l'età minima per l'accesso alla pensione» e «basteranno 20 anni» di contributi.

GUIDA ALLA PREVIDENZA

Stop all'adeguamento del costo della vita
riguarderà 75% degli assegni


Ridate i soldi ai pensionati di B.D.Giovanni

In breve, nel 2018, quando sarà esaurito il sistema retributivo, le pensioni di anzianità di fatto tenderanno a scomparire, come ha detto nell'audizione in commissione lavoro alla Camera. Si riferisce alle pensioni con 41-42 anni di contributi, poiché il sistema delle quote (somma di età anagrafica e contributi) è abolito dal 2012. Il ministro chiarisce: Chiarisce: sul testo del decreto della manovra correttiva «non c'è una norma di legge per la quale le pensioni di anzianità scompariranno» ma questa sarà una naturale conseguenza della riforma. La riforma prevede che si possa uscire in anticipo rispetto all'età di vecchiaia con almeno 42 anni e un mese di contributi se uomo e 41 se donna. Con il sistema contributivo «conterà di più l'età minima di accesso alla pensionamento». Dunque si potrà lasciare il lavoro con questo requisito (che sarà per tutti di 66 anni) e con 20 anni di contributi, nel qual caso l'assegno risulterà basso.

STOP INDICICIZZAZIONE PENSIONI: 75% DEGLI ASSEGNI

Il blocco dell'indicizzazione delle pensioni (cioè lo stop all'adeguamento al costo della vita) riguarda il 76,5% degli assegni e darà risparmi per 3,8 miliardi di euro nel 2012, al lordo delle minori tasse che lo Stato non incasserà per il mancato aumento degli assegni. Lo riferisce l'Ansa citando la Relazione Tecnica al decreto.

FORNERO: TROVANDO SOLDI, SI' A 'INDICIZZARE' LE PENSIONI

«Avevo pensato ad un contributo di solidarietà sulle pensioni alte ma poi non è andato avanti». Lo rivela nel pomeriggio il ministro del Welfare Elsa Fornero rispondendo alle domande dei deputati della commissione Lavoro della Camera. «L'idea poi di recuperare sulle pensioni baby non mi trova affatto contraria».
La deindicizzazione è, prosegue Fornero, è «un provvedimento da emergenza finanziaria. Personalmente sarei molto felice e mi sono impegnata a trovare risparmi che possano rende un po' più blanda la severità della riforma». Però le «iniziative suggerite da Cazzola temo non ci diano il gettito». Il deputato Pdl proponeva di agire sulle pensioni d'oro e sulla baby. «Abbiamo avuto - prosegue - tempi piccoli e vincoli grandi, ci possono essere aggiustamenti dentro questi saldi, ma se tocchiamo i saldi salta tutto e la responsabilità è grave». A parte la indicizzazione è «più difficile trovare risorse per allentare gli altri provvedimenti.»