Basta scuola, il diploma si fa in officina

Accordo Confartigianato-«Giorgi»: per acquisire il titolo di studio,
lo studente potrà lavorare senza mai passare per i banchi

di Enrico Lorenzo Tidona La Tribuna di Treviso, 29.11.2011

TREVISO

Per acquisire il diploma di qualifica professionale, uno studente potrà lavorare da un meccanico, un idraulico o un artigiano senza passare per i banchi di scuola. E' quanto concesso dal progetto “Alternanza scuola-lavoro” applicato in questi giorni per la prima volta in Veneto a Treviso dall'Ipsia Giorgi di Treviso.

La Confartigianato di Treviso in accordo con l'istituto professionale ha annunciato l'avvio di uno studente di 16 anni alla nuova formula che equipara studio scolastico alla formazione sul posto di lavoro. Una discontinuità rispetto al passato che viste le premesse rischia di alzare un polverone. “Si tratta di un ragazzo che aveva deciso di abbandonare la scuola, già ripetente e refrattario ai banchi di scuola, al quale abbiamo proposto di applicare questo particolare provvedimento che gli consentirà da gennaio di venire impiegato in una carrozzeria ottenendo comunque la qualifica dopo tre anni di lavoro”, ha spiegato la preside del Giorgi Nara Ronchin durante la presentazione ufficiale del progetto. Al giovane verrà concesso quindi di ottenere il diploma al pari dei compagni che staranno invece in classe, preparato in buona sostanza da un carrozziere di Mogliano Veneto che gli ha offerto il posto e svolgerà il ruolo di tutor.

“La formazione annuale prevede 1.050 ore di lavoro – continua la preside – che diventeranno una giornata intera per questo studente visto che incomincia praticamente a metà anno scolastico. Dovrà firmare ogni mattina un libretto presenze, compilare un diario di bordo di suo pugno sull'esperienza mentre alla famiglia verrà sottoposto successivamente un questionario sul gradimento del percorso. Tutto in regola con le normative attuali e che permette di recuperare i ragazzi minorenni che hanno intenzione di lasciare gli studi”. La novità rischia però di aprire una breccia all'interno delle scuole – in futuro saranno coinvolti anche altri istituti – che abdicheranno così l'insegnamento ad artigiani e imprenditori ai quali verrà chiesto in buona sostanza di occuparsi anche della formazione nelle materie classiche, come matematica. Come verrà messo in atto il l'inusuale processo di insegnamento da parte degli artigiani-tutor, però, resta ancora da capire nel dettaglio. “Basta che il giovane, attraverso l'esperienza lavorativa, raggiunga gli obiettivi di apprendimento dei compagni” fa eco il presidente di Confartigianato Mario Pozza “con questo sistema puntiamo sui giovani riappropriandoci di un rapporto diretto tra scuola e imprese”.