Si comincia da qui dal blog di Marco Rossi Doria, 19.12.2011 “Aiutami a essere me stesso”. Secondo Alessandro D’Avenia, è questo che i ragazzi chiedono ogni giorno ai propri insegnanti. Essere adulti di riferimento senza diventare mai degli amici. Senza mai giudizi sprezzanti, saper ascoltare e presidiare il limite. Ne ho discusso in questa intervista, dove però ho voluto ribadire quanti insegnanti siano guide competenti per i loro studenti. È giusto riconoscerlo, perché chi ogni mattina si sveglia, e per uno stipendio poco superiore a quello di un operaio, si occupa dei nostri figli in un contesto mutato, molto più complesso che nel passato, merita un riconoscimento. Ci stiamo lavorando, anche se forse non sarà possibile un aumento di stipendio, non subito. E stiamo lavorando per portare la scuola nell’era contemporanea. Tutte le più importanti indagini sul confronto tra i risultati scolastici in Italia e in Europa mettono in evidenza i divari preoccupanti tra Nord e Sud, e tra scuola e scuola. Sono queste differenze troppo forti, le opportunità diseguali dei nostri ragazzi a rallentare tutto il sistema e a creare ingiustificabili discriminazioni. Il Piano Azione e Coesione si occupa anche di questo: l’istruzione, il suo primo capitolo, ha un posto centrale. Si prevede quasi un miliardo di nuovi finanziamenti che si sommano a due miliardi di fondi europei non ancora spesi dalle quattro Regioni del Sud. Il Piano si prefigge di fornire computer collegati a Internet e lavagne multimediali nel 54% delle scuole del Sud. Riqualificare gli edifici scolastici nel 43%. Innalzare i livelli dell’apprendimento dei ragazzi con i risultati scolastici meno soddisfacenti. Promuovere e sostenere i percorsi formativi che limitano e prevengono la dispersione scolastica. Queste non sono belle parole, ma investimenti concreti sulla scuola pubblica. Sono segni meno, che diventano segni più. Più risorse per la scuola, più fiducia nel sistema e nei professori, più inclusione e opportunità per i ragazzi. E’ da qui che si comincia. |