Finale benaugurante Francesco Di Lorenzo da Fuoriregistro, 30.12.2011 Il cambiamento di linguaggio è innegabile. E prima ancora, è sbalorditivo che il nuovo ministro dell'Istruzione addirittura risponda alle domande. Non a tutte le 1800 che gli sono state poste in un forum a cui ha partecipato (sarebbe stato quasi impossibile), ma la volontà di interloquire, cambiando così direzione di marcia, c'è. Le grandi questioni della scuola il ministro le affronta. Quella sui nuovi concorsi per l'insegnamento, nonostante le graduatorie (una volta ad esaurimento) dei precari, ha già generato qualche polemica. Ma era inevitabile. Intanto, ha detto che si informerà per decidere meglio, che è un dettaglio di non poco conto. Su tutte le altre grandi tematiche, dall'Invalsi agli stipendi (miseri), dalle tasse ai nuovi metodi di insegnamento, ha detto parole che non ascoltavamo più da qualche anno. Il buonsenso è un gigantesco passo in avanti, addirittura sembra, forse lo è, rivoluzionario. Parole altisonanti e vuote (meritocrazia, selezione, sette in condotta, grembiuli e affini) non c'erano, e se c'erano non erano in primo piano. Infine, però, ha dato solo due notizie certe: sblocco del congelamento degli scatti sullo stipendio fino al 2014 (come, invece, era previsto dalla Gelmini), e aumento dello stanziamento per le spese di funzionamento delle scuole. Il resto si vedrà.
Ascoltando il neoministro, si potrebbe dire, dal punto di vista
generale, che il 2011 è iniziato male ed è finito peggio, con timidi
segnali di speranza solo negli ultimi giorni di dicembre. Tali
segnali, è chiaro, dovranno essere confermati dai fatti. Darà, però, un po' di ossigeno a tutti gli altri, quelli che negli ultimi tre anni erano guardati a vista e indicati come degli zombi. Arriva sempre il momento della riscossa. E a fine anno una piccola rivincita, è benaugurante. |