LE NOVITA' INTRODOTTE DALL'ULTIMA MANOVRA PER DIPENDENTI E ATIPICI

 2012, accumulare tutti i contributi
Così la pensione si potrà salvare

Le sette regole da seguire tra anzianità e vecchiaia

Walter Passerini La Stampa, 27.12.2011

La riforma delle pensioni dal primo giorno del prossimo anno ci fa entrare nel mondo del sistema contributivo. Significa che d'ora in avanti ci sarà un rapporto diretto tra ciò che viene versato in contributi e l’assegno che verrà ritirato quando andremo in pensione.

Conto corrente. E’ come se ciascuno di noi d'ora in avanti avesse aperto un conto corrente individuale previdenziale, da cui dipenderà il nostro futuro. Per questo è necessario accumulare quanti più contributi possibile, senza i quali la pensione futura rischia di essere insufficiente. Molti avranno un sistema misto, altri solo il contributivo. Come si può fare? Che strategie adottare?

Nero e grigio. Lavorare al nero è doppiamente sbagliato: dà l’illusione di guadagnare di più, ma è un boomerang per la pensione che senza contributi versati non ci sarà. Ci sono persone costrette a lavorare al nero, ma è necessario fare di tutto perché ciò non accada. Inoltre attenti all’elusione e che tutti i contributi corrispondano ai periodi effettivamente lavorati.

La busta arancione. E’ importante avere periodicamente l’estratto conto della propria situazione contributiva e le proiezioni sull’ammontare della pensione futura. Purtroppo in Italia la busta arancione non c’è. L’Inps l’ha promessa in temi rapidi, speriamo che arrivi presto a ogni italiano, come succede in molti paesi europei: il resoconto contributivo è indispensabile.

Gestione separata. In attesa del contratto a tutele crescenti a tempo indeterminato, che sarà la probabile novità della imminente riforma del lavoro, è un canale utile a fare contributi. Introdotta dalla riforma Dini, la gestione separata raccoglie i contributi di diverse categorie: in primis di coloro che non hanno una specifica cassa, che vengono introdotti nell’Inps; poi tutte le forme di collaborazione (cococo, contratti a progetto), i parasubordinati e così via; le partite Iva; i lavoratori autonomi occasionali; gli associati in partecipazione; i prestatori di lavoro occasionale accessorio, pagati con i buoni lavoro. L’ammontare dei contributi dei collaboratori è per due terzi a carico del committente e per un terzo a carico del collaboratore. L’aliquota è intorno al 26-27% contro il 33% del lavoratore dipendente.

Somministrazione. Un caso a sé è il contratto di somministrazione, ex interinale, che permette di accumulare contributi nei modi e nei valori del lavoro dipendente a tempo indeterminato. Di fronte a 400mila finte partite Iva e a 800mila collaboratori a progetto, sottoposti ad aliquota del 27%, la somministrazione coinvolge quasi 300mila lavoratori, circa la metà giovani, che in questo modo hanno più tutele e possono sommare periodi di contribuzione che valgono il 33%. In aggiunta, i lavoratori del settore hanno anche un fondo pensioni integrativo di categoria, garantito da un ente bilaterale, che si chiama Fontemp. Il fondo aggiuntivo prevede che la quota del lavoratore (1%) e quella del datore di lavoro (1%) vengano entrambe versate dagli enti bilaterali e integrate fino al 4%. Inoltre anche se si lavora solo per un mese il fondo destina sei mesi di contributi.

Totalizzazione. Una delle norme dell'ultima manovra introduce finalmente la totalizzazione. Si tratta della possibilità di sommare e cumulare spezzoni contributivi di tutte le casse anche se inferiori ai tre anni. In questo modo si possono recuperare contributi che in passato sono andati persi.

Riscatto laurea. Infine un modo per incrementare contributi è quello di riscattare il periodo di laurea. La legge del 2008 è molto favorevole, il costo non è da tutti ma abbordabile (da 5mila a 7mila euro per ogni anno circa) e, se non servirà a uscire prima dal mercato del lavoro, avrà la funzione di incrementare il valore della futura pensione.