Fioroni. Subito regolamento
per il concorso e posti da assegnare

da Tuttoscuola, 21.12.2011

Dopo l’intervista all’on. Valentina Aprea (PDL) sulla proposta di reclutamento avanzata dal ministro Profumo, “ilSussidiareio.net” ha rivolto una serie di domande sul medesimo argomento all’ex-ministro Giuseppe Fioroni (PD) che a suo tempo con la finanziaria 2008 aveva prospettato l’apertura di nuovi concorsi.

“L’idea di un nuovo concorso – ha esordito Fioroni - è positiva, perché di per se stessa è segno di speranza e di prospettive per le nuove generazioni”. L’incipit, come si vede, è sostanzialmente simile a quello con cui l’on. Aprea aveva aperto l’intervista sullo stesso sito web (www.ilsussidiario.net).

Come la rappresentante del Pdl, anche Fioroni, però, puntualizza i suoi “distinguo” a cominciare dal fatto che “il concorsone in sé è una buona idea, ma senza adeguamento si svolgerebbe secondo le vecchie modalità, cosa che non si deve fare”.

Fedele alla sua proposta di procedere immediatamente al concorso mentre si pensa ad una riforma organica del reclutamento, Fioroni dichiara che “Penso che il meglio sia spesso nemico del bene; e che attivare modalità di assunzione diverse da quella di un reclutamento nazionale rischi di far sì che per cambiare tutto, tutto resti uguale”.

Rispetto all’ipotesi Aprea di concorsi territoriali, Fioroni conferma invece la sua idea “Dobbiamo ragionare con ciò che c’è. Ciò che siamo chiamati a fare è ammodernare un sistema di reclutamento nazionale sulla base delle regole che ci siamo dati, tenendo conto della nuova formazione e dell’importanza del nuovo reclutamento per avere una classe docente preparata. Il meglio che molti ipotizzano in varie direzioni è spesso la copertura che impedisce l’innovazione e lascia tutto com’è.”

Se, dunque, l’idea è quella di un concorso nazionale, l’ex-ministro precisa che occorre definire subito il regolamento per le assunzioni e poi quantificare i posti da mettere a concorso. “Le regole sono chiare, i numeri vanno definiti nel rispetto di tutti i fattori: il nuovo sistema pensionistico e un sistema composito di riferimento, che non sono soltanto i posti liberi del sistema statale ma dell’intero sistema d’istruzione pubblico. Il tutto nel rispetto del mutato contesto, sapendo cioè che siamo in un nuovo sistema, quello che separa abilitazione da reclutamento”.