Lavoro, Isfol: Ottimo placement
per le lauree triennali ambientali

da Tuttoscuola, 16.12.2011

Le lauree triennali ambientali funzionano per trovare lavoro: secondo una ricerca Isfol, infatti, ad un anno dal conseguimento del titolo il 43,5 per cento trova un impiego e la percentuale sale al 53,4 per cento in tre anni sebbene tra i laureati ambientali sia più marcata la tendenza a continuare gli studi dopo la laurea (+7 per cento del valore nazionale). È quanto emerge da una ricerca Isfol per i 25 anni del Progetto Ambiente illustrata durante il convegno "Ripensare lo sviluppo. Ambiente: innovazione, occupazione, partecipazione".

Positivo è anche il dato sulla tipologia contrattuale ottenuta. Più della metà degli occupati, infatti, ha un lavoro dipendente regolare e l'inquadramento professionale raggiunto è coerente con la formazione conseguita. I ruoli lavorativi acquisiti sono soprattutto di livello intermedio, nello specifico: il 37,3 per cento a tre anni dalla laurea lavora come impiegato, il 32,1 per cento svolge una professione tecnica e il 9 per cento ha un'attività nel settore del commercio e dei servizi di livello qualificato. In generale, l'obiettivo di trovare un lavoro 'verde' viene raggiunto da un laureato su due (50,2 per cento) e il grado di soddisfazione è elevato anche quando il lavoro non risponde alle caratteristiche desiderate in fatto di sicurezza contrattuale o economica.

Riguardo alle differenze di genere si riscontrano maggiori opportunità occupazionali per gli uomini (59 per cento) rispetto alle donne (47,6 per cento) anche in termini di stabilità contrattuale, nonostante il maggiore investimento formativo delle laureate e soprattutto i migliori risultati raggiunti. La ricerca mette in evidenza una sostanziale parità dei due sessi nelle professioni medio-alte; scendendo verso i livelli medi, le donne sono maggiormente coinvolte nei lavori impiegatizi mentre gli uomini in quelli tecnici.

Dai dati emerge che le lauree ambientali garantiscono una buona spendibilità nel mercato del lavoro e l'occupazione conseguita non è mai dequalificata. Nel corso del convegno sono stai presentati anche i risultati di una ricerca sulle nuove professioni per l'ambiente dal titolo "Energie rinnovabili e efficienza energetica. Settori strategici per lo sviluppo sostenibile" che individua e descrive figure professionali innovative riferite a tre settori strategici per lo sviluppo sostenibile: sistemi energetici sostenibili, efficienza energetica (riferita all'edilizia sostenibile), agro alimentare di qualità a filiera corta.

Se per i sistemi energetici sostenibili sono state individuate due figure innovative e cioè l'esperto d'interventi energetici a livello territoriale e l'esperto economico finanziario di interventi in campo energetico ambientale, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e all'impiego di materiali ecocompatibili il settore dell'edilizia sostenibile offre grandi potenzialità. Due le figure innovative e una figura da riqualificare: l'esperto per la qualificazione in campo energetico ambientale delle imprese edili; il promotore consulente di materiali edili a basso impatto ambientale; e l'amministratore di condominio figura professionale riqualificata che svolge un ruolo di rilevanza strategica perché in grado di orientare in modo significativo le scelte verso modalità innovative di contenimento degli impatti energetici degli edifici. Altre tre figure professionali sono state individuate nel settore agro-alimentare a filiera corta. è stato valorizzato anche per questa filiera il rapporto con il territorio.

Nello specifico, sono state indicate tre figure: l'esperto in programmazione e pianificazione dei processi produttivi agricoli a filiera corta; il responsabile della gestione ambientale e qualità nella produzione agricola a filiera corta e il tecnico dei processi produttivi agricoli a filiera corta.