Tuttoscuola: Italiani tifosi della matematica da Tuttoscuola, 4.4.2011 Italiani poeti, santi e navigatori? Sì, forse un tempo: ora siamo diventati soprattutto un popolo di fan della matematica. O meglio, ci siamo resi conto del ruolo dei numeri nella nostra vita di tutti i giorni. Il sondaggio promosso dal nostro sito contiene un dato inedito e in qualche modo sorprendente per l’Italia: cioè, l’importanza che gli italiani attribuiscono alla matematica. Alla domanda se sia qualcosa di astratto o di concretamente presente nella vita quotidiana, il 94% dei lettori del sito che hanno risposto al questionario spiega di confrontarsi con la matematica ogni giorno, al contrario quelli che la reputano qualcosa di astratto rappresentano soltanto il 5,2%. Mentre al quesito se la conoscenza della matematica sia utile per affrontare meglio le dinamiche della vita reale, il 99% ritiene che sia o molto utile (84%) o abbastanza utile (15%). Come si può facilmente notare, sono risposte plebiscitarie sul ruolo della matematica nella vita quotidiana e nella società. E non basta: la matematica non si studia più solo sul libro di testo e con i fogli a quadretti. Anche nella non tanto tecnologica scuola italiana, ormai il 90% dei docenti di matematica utilizza almeno uno tra computer, calcolatrice o lavagna interattiva. E sembra anche matura la caduta di un tabù: il divieto di usare la calcolatrice grafica e il computer all’esame di maturità. La stragrande maggioranza dei tanti lettori di tuttoscuola.com che hanno risposto al questionario (oltre 1.100, di cui l'87% insegnanti, ma anche dirigenti scolastici, studenti, genitori, docenti universitari, ecc.), dice sì all’introduzione dell’uso di strumenti elettronici all’esame di maturità. Partendo dalla constatazione che i molti Paesi europei dove è consentito ad esempio l'uso della calcolatrice grafica e programmabile con e senza calcolo simbolico all’esame finale (a differenza di quanto accade da noi) ottengono risultati migliori dei nostri ragazzi nell’apprendimento della matematica, risultano favorevoli all’utilizzo pure in Italia l’84% dei lettori (di cui il 47% molto favorevoli e il 37% abbastanza), mentre sono poco favorevoli o per niente favorevoli rispettivamente il 12% e il 3%. L’uso della calcolatrice grafica è infatti consentito durante gli esami, oltre che nella didattica, in quasi tutti i Paesi europei: tra questi Francia, Germania, Austria, Danimarca, Norvegia, Svezia, Svizzera. E poi in Finlandia, Regno Unito, Paesi Bassi. Tutti Paesi che nelle indagini comparative internazionali sull’apprendimento della matematica come l’Ocse-Pisa 2009, appena resa nota, si piazzano nella parte alta della classifica (tutti sopra la media OCSE), o addirittura ai primissimi posti come la Finlandia, mentre l’Italia si colloca nella parte bassa della graduatoria, sotto la media OCSE: 35° posto su 74, e uno degli ultimi in Europa. La questione dell’uso della calcolatrice agli esami di maturità merita di essere approfondita, per gli effetti a cascata che può avere sulla diffusione degli strumenti di calcolo nella scuola italiana. Attualmente agli esami di stato è consentito l’uso delle calcolatrici scientifiche, mentre è severamente vietato l’uso delle calcolatrici grafiche e programmabili con e senza calcolo simbolico. L’ingresso di queste calcolatrici e di altri supporti tecnologici - spiega Tuttoscuola - potrebbe comportare una migliore comprensione di determinati concetti matematici altrimenti difficilmente riconducibili allo studio della vita reale. Insomma, i risultati del sondaggio rappresentano un chiaro messaggio a quei funzionari del Miur che hanno sempre vietato l’ingresso di calcolatrici grafiche e di altri strumenti informatici alle prove d’esame. Frenando e limitando così indirettamente la diffusione dell’utilizzo durante le lezioni. Chissà se il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che finora si è in più occasioni dimostrata favorevole alle innovazioni, vorrà cogliere questa richiesta di cambiamento. Un parere favorevole al cambiamento tecnologico viene anche da alcuni autorevoli esponenti della comunità scientifica, interpellati da Tuttoscuola sugli esiti del sondaggio. Il prof. Gabriele Anzellotti, ordinario di Analisi matematica all'Università di Trento, e considerato il maggior esperto italiano di test e prove oggettive nell'area matematico-scientifica, sostiene che “nell'apprendimento, e di conseguenza nella didattica e nelle prove di esame, l'uso di strumenti informatici per la gestione dei dati, la comunicazione, il calcolo automatico, la rappresentazione, è una questione cruciale”. “Sono favorevole - prosegue Anzellotti - a introdurre in particolare l’uso del computer nell’esame di Stato, non solo per le prove di matematica. Questo va fatto non in modo estemporaneo, predisponendo e validando prove strutturate che in parte si facciano con l’uso del computer (e di risorse di rete) e in parte no, preparando le soluzioni tecniche-organizzative negli istituti scolastici, realizzando un’effettiva parità di condizioni per tutti gli studenti per quanto riguarda l’accesso agli strumenti informatici”. Mauro Cerasoli, presidente dell'Associazione per la Didattica con le Tecnologie, spiega “che bisogna rompere il tabù dell'imparare a memoria a fare i calcoli: nessuno sa a memoria i numeri di telefono, eppure tutti telefonano; e per fare operazioni come moltiplicazioni del tipo 328 x 621,4 è richiesto almeno l'uso di carta e penna, che sono uno strumento né più né meno che la calcolatrice. Usare la calcolatrice per fare calcoli complessi - conclude Cerasoli - è come prendere l'aereo per raggiungere Londra: ogni azione più complessa richiede un mezzo differente e più evoluto, e non ha alcun senso vietarne l'uso”. Ma come si spiega questo consenso verso l'utilizzo di strumenti elettronici come ausilio didattico da affiancare all'insegnamento frontale e ai libri di testo? Perché arricchisce le lezioni e supporta gli studenti nella comprensione della matematica, aiutandoli a individuare in maniera più veloce ed efficace la soluzione. Lo sostiene ben il 90% degli intervistati. Infine, per quello che riguarda l'identikit di chi ha risposto al sondaggio di Tuttoscuola, è particolarmente significativo che l'87% per cento dichiari di operare nella scuola come insegnante, e che per oltre l'80% di questi, si tratti di docenti di materie scientifiche (matematica/fisica per il 70% di essi, ma anche chimica, scienze e materie tecniche). |