I docenti non sono né affiliati
né dipendenti dell’Invalsi.
Le prestazioni incentivate non sono obbligatorie.

Giovanni Sicali, AetnaNet 21.4.2011

Ho un forte attacco di misoginia. La Gelmini è donna; una mamma-professoressa è presidente (di figura) del consiglio di Istituto dove mi trovo; su 9 componenti il gruppo centrale INVALSI otto sono donne; si chiama Carmela Palumbo il direttore generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica, che in data 20/04/11 ha firmato la nota prot.n. 2792 con le precisazione sul SNV – Rilevazione degli apprendimenti a.s. 2010/2011.

Aetnanet è stata puntualissima nell’informare sul tema delle prove Invalsi ed io stesso sono intervenuto il 6 marzo u.s. reagendo ad un articolo dell’avv. di Stato Paolucci (ancora una donna!). Il 14 marzo 201, Francesco Mele ci faceva sapere che lo scritto della Paolucci risaliva ad un convegno del 2009! Oggi non voglio tediare i miei 25 lettori ripetendo degli argomenti già esposti e reperibili nel web. Rimango nella mia convinzione già argomentata in marzo e continuo a leggere la normativa sulla somministrazione e valutazione delle prove nazionali come spettanti all’ente Invalsi e ai suoi “affiliati” e per questo pagati. I docenti non siamo né tesserati né dipendenti dell’Invalsi.

 

Gentile Direttore Carmela Palumbo,

la sua nota-Miur avrei preferito che non fosse stata firmata da Lei, ma dal titolare del ministero. Lei non mi convince nelle sue tre fitte pagine di parole contraddittorie. Conosco bene i miei doveri di docente e non ho bisogno che sia lei a ricordarmeli. Farebbe bene a mettersi in testa che ogni prestazione di lavoro “incentivata” non può essere obbligatoria. Lei scrive e sostiene : “Ferma restando l’assoluta pertinenza sotto il profilo giuslavoristico con le mansioni proprie del profilo professionale, il riconoscimento economico per tali attività potrà essere individuato, in sede di contrattazione integrativa di istituto, ai sensi degli artt. 6 e 88 del vigente C.C.N.L.”. Secondo questi due articoli il lavoro delle prove Invalsi sarebbero compensato ai docenti con indennità e somme a carico del fondo di istituto. E qui casca l’asino/a. Vuol dire che, secondo il contratto, essendo incentivate sono attività non obbligatorie ma optional della professione docente. Nel rispetto della legge 25 ottobre 2007, n° 176 i docenti della scuola media già da qualche anno somministrano la prova Invalsi nazionale agli esami di Stato. Ma questo non accade ancora nella secondaria e per il diploma di maturità.

Tutte le norme citate da Lei si riferiscono all’ente Invalsi, alla sua identità, i suoi compiti e interventi nella scuola italiana: il d.p.r. 275/99 art.10, comma 1; la legge delega 28 marzo 2003, n.° 53; il d. legis. 19 novembre 2004, n.° 286 art. 1, c. 2; la direttiva ministeriale n°74 del 15 settembre 2008; e soprattutto la legge n.°10 del 26 febbraio 2011 che definisce le componenti del Sistema Nazionale di Valutazione, quale necessaria infrastruttura al servizio delle scuole. Non ci può incantare con le sue argomentazioni fumogene.

Lei scrive che “Gli esiti della rilevazione esterna mettono, inoltre, il collegio dei docenti di ciascuna scuola nella condizione di disporre di ulteriori dati per svolgere a pieno la funzione prevista dall’art. 7, comma 2, lett d) del d.lvo 297/94 (valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia e proposta delle misure per il miglioramento dell’attività scolastica)... Quindi apparirebbero quantomeno improprie le delibere collegiali che avessero ad oggetto la mancata adesione delle istituzioni scolastiche alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti, non solo in quanto esorbitanti dalle competenze deliberative proprie del collegio dei docenti elencate dall’art. 7 del d.lvo. 297/94, ma soprattutto perché in contrasto con la doverosità delle rilevazioni.”

Dott.ssa Palumbo, Lei che dirige gli ordinamenti per l’autonomia scolastica si vada a rileggere bene le prerogative del collegio dei docenti in fatto di didattica! Finché non c’è una legge che ha carattere vincolante per i docenti, non sarà la sua nota prot.n. 2792, che toglierà l’autonomia e l’indipendenza alle Istituzioni scolastiche!

Prima di salutarla le faccio sapere che io personalmente ho la fortuna di insegnare in una seconda superiore, scelta come classe campione. Per questo arriverà un osservatore esterno a somministrare, correggere e valutare la prova, come da protocollo Invalsi. La dea bendata mi ha evitato di fare polemiche il 10 maggio 2011 alle ore 11 per l’Italiano. Per questo difendo la categoria dei “fannulloni”.

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com