Ex Cathedra Mr B. e la guerra contro la scuola pubblica Da Berlusconi alla Gelmini, fino alla Carlucci, tutti contro l'istruzione italiana. Ma nessuno prova a migliorarla. di Nadia Marchetti Lettera 43, 19.4.2011 Nelle ultime settimane le attività scolastiche hanno occupato la maggior parte del mio tempo: consigli di classe, il ricevimento generale dei genitori, compiti in classe da preparare e da correggere, un paio di gite da un giorno (partenza alle sei di mattina e ritorno alle 20) e, infine, lo scambio con una scuola tedesca, a cui ho partecipato marginalmente, organizzato magnificamente dai miei colleghi. Ospitare studendi e professori stranieri, oltre che una stupenda occasione per i ragazzi di confrontarsi con culture diverse, dà anche l'opportunità ai docenti di confrontare i modelli di istruzione, metodi di insegnamento e vita scolastica in genere. Purtroppo molto spesso è il nostro Paese a dimostrarsi in ritardo rispetto agli altri Stati europei.
Per esempio, in Germania portare i ragazzi fuori dalla scuola per
svolgere attività didattiche è molto più semplice che da noi. In
generale i colleghi tedeschi mi sono sembrati più sereni e ne hanno
motivo: da loro la scuola statale è importante per le famiglie e la
società, che si fidano del lavoro svolto dagli insegnanti e lo
rispettano. E questo vale per quasi tutti i Paesi dell'Ue.
Tra i detrattori dell'ultima ora si è aggiunta anche
Gabriella Carlucci, che sicuramente ha fatto molte cose nella
sua vita, ma non ha mai insegnato. A che titolo si permette di
criticare le scelte dei libri di testo, che peraltro sono valutati
collegialmente da tutti gli insegnanti della stessa materia durante
un’apposita riunione che si effettua ogni anno a maggio? Non sa che
eventuali nuove adozioni devono essere approvate dai rappresentanti
degli studenti e dei genitori durante il consiglio di classe e
infine ratificate dal collegio dei docenti? Le sue ultime ossessioni sono la magistratura e la scuola statale, forse perché non si piegano alla sua volontà di dettare legge in ogni campo e al suo desiderio di avere intorno persone osannanti e compiacenti.
Mr B. può comprare gioielli, case, politici e donne, ma non può
comprare magistrati e insegnanti e penso che questo gli dia molto
fastidio, dato che il suo potere è basato sul consenso della
“gente”. Per molte materie, infatti, le ore saranno ridotte o scompariranno, le classi saranno accorpate, naturalmente allo scopo di migliorare la qualità dell’insegnamento e di facilitare la vita agli studenti, che si troveranno stipati in aule dove, per muoversi, dovranno far spostare i banchi dei compagni. Apparentemente passeranno lo stesso tempo a scuola, perché le lezioni da quest’anno sono di 60 minuti. Ma diminuiranno però le ore effettive di insegnamento per molte materie, con buona pace dell’offerta formativa. La strategia, come per i magistrati, sembra quella di calunniare e insultare pesantemente gli insegnanti, con accuse che a venti anni dalla caduta del muro di Berlino appaiono francamente ridicole. Purtroppo le prime vittime di queste ossessioni e della smania di potere e di denaro saranno le generazioni future, private della possibilità di crescere in un ambiente sereno e di avere le stesse possibilità indipendentemente dalla situazione familiare di partenza. |