Maggio, mese delle…. “prove” di Giuseppe Adernò La Tecnica della Scuola, 27.4.2011 "Le prove Invalsi non sono per nulla uno strumento di accusa o di controllo dell’operato dei docenti, bensì una verifica dei traguardi conseguiti nella specificità di alcune competenze certificabili". Il mese di maggio tradizionalmente mese delle rose, della piena primavera a scuola si caratterizza come “mese delle prove”. Nelle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado gli studenti sono coinvolti in prove tecniche e di simulazioni delle prove di esame ed in particolare della terza prova che mantiene ancora una forma di autonomia nella gestione e nell’organizzazione. L’esame di Stato, tappa importante nella carriera scolastica, costituisce sempre un momento delicato ed importante che va preparato e opportunamente guidato. Gli studenti delle classi seconde delle scuole secondarie di secondo grado il prossimo 10 maggio saranno impegnati per la prima volta nelle prove Invalsi che, nonostante le polemiche, sono da farsi quale contributo ad un’indagine descrittiva dei traguardi e dei bisogni della scuola italiana. Le prove Invalsi non sono per nulla uno strumento di accusa o di controllo dell’operato dei docenti, bensì una verifica dei traguardi conseguiti nella specificità di alcune competenze certificabili. Il 12 maggio faranno le prove Invalsi i ragazzi delle classi prime, ma sono già allenati, avendole svolte lo scorso anno e avendoli i docenti nel corso dell’anno esercitati alla tecnica delle domande a scelta multipla e dei test di lettura e di interpretazione. Con semplicità e meno ansia i bambini delle classi seconde e quinte della scuola primaria svolgeranno le prove Invalsi nei giorni 11 e 13 maggio e vivranno con soddisfazione un momento importante nella carriera scolastica: l’emozione di una prova, quasi di esame, primo di una luna serie, ma senza la tensione e lo stress che comportano gli esami. I ragazzi delle terze medie, usiamo ancora questo termine che è ricco di storia, si preparano agli esami di “licenza” che adesso prende il nome di “esame di stato”. Si preparano ad affrontare anche la prova Invalsi che è stata inglobata nella struttura dell’esame e contribuisce alla formazione della media dei voti, come pure il voto di ammissione che sintetizza la media dei voti disciplinari per l’intero curricolo scolastico dei due anni precedenti. Una buona preparazione e l’esercizio delle “prove di esame” aiuta i ragazzi ad affrontare con serenità e sicurezza una verifica ufficiale dei traguardi conseguiti e la prima ed importante dimostrazione delle competenze acquisite gli studenti la devono fare per se stessi, consapevoli dei traguardi conseguiti, delle conoscenze acquisite e della direzione di marcia da seguire per il loro futuro. Il fatto che saranno “esaminati” da una commissione costituita dai loro stessi docenti risulta un vantaggio nella misura in cui si è instaurato in classe un clima di serenità e di armonia che unisce il gruppo classe con i propri docenti. In tutte le scuole a maggio si svolgono anche le prove per i saggi finali, per le recite di fine anno, per le ultime interrogazioni e verifiche di fine quadrimestre e come tutti i mesi conclusivi portano con sé tensioni, emozioni, slanci e qualche segno di stanchezza. L’ultimo tratto di corsa dell’anno scolastico va percorso con altrettanto entusiasmo, così da non vanificare il grande impegno profuso nell’esercizio della professione di docente-educatore. |