Editori: libertà di impresa da Tuttoscuola, 13.4.2011 Sembra proprio non trovare consenso la proposta di istituzione di una commissione d’inchiesta per verificare l’imparzialità dei libri di testo, avanzata da un gruppo di parlamentari di maggioranza. L’Aie, Associazione italiana degli editori, attraverso il presidente Marco Polillo, prende una netta posizione contro la proposta. L’Aie, dice Polillo,“Non può che ribadire con forza i propri valori: la libertà d'impresa e la libertà di offerta didattica e culturale. Valori che chiamano in causa la responsabilità degli editori, sulla base di principi costituzionali e di norme del codice”. Principi e norme che “risultano del tutto inconciliabili con interferenze politiche su criteri di verità, superiorità o infallibilità di questa o quella scuola di pensiero”. La libertà d'impresa e di mercato, ricorda l’Aie, è una delle fondamentali condizioni e manifestazioni della effettiva libertà di un Paese. “Una condizione che non è compatibile con elenchi di prodotti da prescrivere e commissionare o con liste di proscrizione stilate magari solo citando alcune frasi artatamente estrapolate”. Secondo Polillo “la pluralità delle case editrici e dei loro prodotti didattici che operano in una situazione di libera e forte concorrenza corrisponde alla pluralità della domanda, dei docenti e degli utenti, che si orienta secondo convincimenti propri, come si conviene ad un Paese democratico quale é il nostro. Gli editori propongono ai docenti gli strumenti didattici e solo ai docenti stessi spetta poi, in totale autonomia didattica e pedagogica, la scelta dei testi che ritengono più opportuni e funzionali al processo di apprendimenti”. |