La Cisl propone di compensare da Tuttoscuola, 7.4.2011 Mentre sembrano intensificarsi le azioni di rifiuto di collegi dei docenti per le prove Invalsi previste nel periodo 10-13 maggio in alcune classi di tutte le scuole statali e paritarie per iniziativa dei Cobas, la Cisl-scuola propone una via di uscita che consideri anche il maggior impegno dei docenti per sostenere lo svolgimento organizzativo dei test di rilevazione. “Le prove Invalsi possono essere molto utili – sostiene la Cisl in una sua nota - ma vanno adeguatamente sostenute, anche dal punto di vista finanziario”. Ricordando che nel 2009 hanno aderito su base volontaria ben 4.394 Istituti, pari all'83% delle scuole potenzialmente interessate, il sindacato guidato da Francesco Scrima si dice convinto che la crescita di qualità nella scuola dipenda in buona misura ''anche da un solido, autorevole, indipendente Sistema di Valutazione''. Confutando implicitamente la tesi di chi sostiene che le prove sono un subdolo strumento del ministro per valutare gli insegnanti, la Cisl spezza invece una lancia a favore delle prove come sostegno all’autovalutazione di istituto e osserva che “La finalità ultima del sistema di valutazione è di permettere alle scuole di saper progettare autonome azioni di miglioramento con valore didattico”. “Per questa ragione – aggiunge il sindacato di Scrima - il lavoro con le 'prove Invalsi' non dovrebbe essere vissuto solo come ingiustificato onere aggiuntivo, ma diventare espressione di un più qualificato esercizio della professione docente”. Perché sia così, tuttavia, a parere del sindacato, é necessario da parte del ministero “un adeguato sostegno…. assicurando il necessario supporto formativo alle istituzioni scolastiche e un'integrazione di risorse per riconoscere gli eventuali carichi di lavoro aggiuntivo per i docenti e per il personale degli uffici di segreteria”. |