Presto il buono scuola
arriverà anche nel Lazio?

E' questo il principale contenuto della proposta di legge regionale
'Interventi per garantire la libertà di scelta educativa e formativa della famiglia'

 da Tuttoscuola, 29.4.2011

La commissione XIV del Consiglio regionale del Lazio - Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università - ha avviato l'iter legislativo sulla proposta di legge 'Interventi per garantire la libertà di scelta educativa e formativa della famiglia'. Il disegno dei consiglieri Olimpia Tarzia (Lp) e Giancarlo Miele (Pdl), intende modificare la precedente legge regionale 'Norme per l'attuazione del diritto allo studio' del 30 marzo 1992, n.29.

"E' una proposta di legge che mira a garantire il diritto di libertà di scelta educativa dei genitori, concorrendo agli oneri che gravano sulle famiglie che intendono iscrivere i propri figli alla scuola non statale", ha dichiarato Olimpia Tarzia, presidente della commissione Scuola, Diritto allo Studio, Formazione Professionale e Università e prima firmataria della proposta di legge. Le iniziative previste nel testo della proposta prevedono come destinatari le famiglie degli allievi, attraverso l'erogazione di buoni scuola finalizzati alla copertura, totale o parziale, delle spese per l'iscrizione e la frequenza ai corsi ordinari, con l'intento di ridurre le disparità del gravame economico esistente.

"La scelta di emendare attraverso questa proposta di legge, la vigente - ha continuato Tarzia - ovvero la legge che disciplina l'attuazione del diritto allo studio nella nostra regione, è coerente con la scelta di svolgere questa azione di supporto alle famiglie non in maniera sporadica ma sistemica, e la conseguente istituzione di un apposito capitolo di spesa dedicato al finanziamento del buono scuola, costituisce un efficace supporto per le famiglie del Lazio, una garanzia di tutela della libertà di scelta educativa non solo per il 2011, ma anche per gli anni a venire".

"Altro aspetto significativo - ha detto ancora Tarzia - sono gli interventi a favore dell'integrazione dei soggetti portatori di handicap, per i quali è previsto un contributo alle famiglie di importo superiore. Voglio sottolineare che questa proposta di legge nasce da un proficuo confronto avviato con le associazioni familiari del settore - ha concluso Tarzia - che da anni chiedono un intervento normativo che riconosca il diritto per le famiglie di scegliere liberamente che tipo di educazione dare ai propri figli".

La scelta di finanziare le scelte scolastiche delle famiglie con il buono scuola, che giunge proprio all'indomani dell'allarme lanciato dal consigliere regionale Pd, Enzo Foschi, sul possibile taglio di 5.967 cattedre nel Lazio, fa insorgere le opposizioni e le componenti sindacali più contrarie a questo tipo di scelte: “E' assurdo. Con i tagli previsti a livello regionale – attacca Claudia Fuga, dell'Usb Scuola – e il depauperamento dei fondi per la scuola pubblica, questo provvedimento ricalca l'ottica governativa di mascherare (sotto forma di aiuti) la volontà di spingere i genitori ad iscrivere i propri figli negli istituti privati”i.