Dai tagli alle tredicesime statali: di Renato Giglio Cacioppo dal Giornale di Sicilia, 14.8.2011 ROMA. Obiettivo del decreto legge anti-crisi è anticipare il già previsto pareggio di bilancio dal 2014 al 2013. Si tratta di una manovra per aggiuntivi 20 miliardi per il 2012 e di 25,5 miliardi nel 2013. Calcolando le misure già approvate con la manovra di luglio la correzione dei conti totale dei conti sale dunque a circa a 25,7 miliardi nel 2012, a 49,8 nel 2013. Come ha spiegato il ministro deldl’Economia Giulio Tremonti, infatti, dobbiamo scendere dal 3,9 % di deficit del 2011 all'1'4% nel 2012 e poi il pareggio l'anno successivo». TAGLI E NUOVE ENTRATE. Per ciò che riguarda le misure approvate con il decreto di venerdì sera, nel 2012, 17 miliardi arriveranno da tagli alla spesa, di cui sei miliardi di tagli ai trasferimenti agli enti locali; sei ai ministeri; 1 miliardo dall'anticipo delle norme sulle pensioni delle donne e circa 4 miliardi dalla delega assistenziale, mentre da nuove entrate arriveranno 3 miliardi, di cui un miliardo dall'aumento al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie; 1 miliardo e mezzo da tasse sul gioco e dall'aumento delle accise sui tabacchi e 1 miliardo dal contributo di solidarietà. Per il 2013, 12 miliardi arriveranno dalla delega assistenziale e dunque da tagli alle prestazioni del welfare, 3,5 dai tagli agli enti locali, 2,5 dai tagli ai ministeri, 1 dalle pensioni, il resto arriverà dalle nuove entrate già previste per il 2012, dalla lotta all’evasione e dai tagli ai costi della politica. I TAGLI AGLI ENTI LOCALI. Per raggiungere il pareggio di bilancio sarà necessario un taglio ai trasferimenti a Regioni, Province e Comuni, attraverso una riduzione di 6 miliardi per il 2012 e di 3,5 nel 2013. Il comparto della Sanità resta fuori da queste cifre. Nel dettaglio, nel 2012, ci saranno 1,7 miliardi in meno ai Comuni, 0,7 miliardi alle Province, 1,6 miliardi alle Regioni a statuto ordinario e 2 miliardi in meno alle Regioni a statuto speciale. In cambio, il governo è pronto a sbloccare le addizionali Irpef e ad anticipare al 1° gennaio del 2012 l’introduzione dell’Imu, la nuova Imposta municipale unica (era prevista solo dal 2014), anticipando l’entrata in vigore del federalismo fiscale. L’Imu comprenderà l’Ici che oggi è applicata sulle seconde case, l’addizionale Irpef comunale e l’imposta sui rifiuti. MENO PROVINCE E COMUNI. Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Province sotto i 300.000 abitanti, o i 3.000 km quadri di superficie e circa la fusione dei Comuni sotto i mille abitanti (circa 1500 Comuni). Non vale in Sicilia che ha lo Statuto Speciale. Il numero esatto delle Province abolite (da 29 a 35 circa) si saprà dopo il censimento previsto in ottobre. Accanto alla soppressione delle Province, ci sarà la corrispondente soppressione delle prefetture e degli uffici territoriali di governo. DIMEZZATI GLI AMMINISTRATORI LOCALI. Prevista la riduzione delle cariche elettive degli enti locali, dalle Regioni alle Province a Comuni. Dimezzati i consigli provinciali e comunali e meno 20% per i consiglieri regionali. Si prevede una riduzione di quasi 50.000 poltrone politiche, elettive, alle quali si aggiungono diverse migliaia di dipendenti delle istituzioni che saranno soppresse. A conclusione dei rinnovi elettorali si passerà da 140.000 a 53.000 amministratori, con una riduzione di 87.000. Circa il 60% in meno. Secondo il ministro Roberto Calderoli, «c'é un amministratore locale ogni 428 cittadini, si passerà a 1 per ogni 1.100». I COSTI DELLA POLITICA. Nuovo intervento sui costi dei politici, oltre a quanto già previsto nella manovra approvata a luglio, con l’adeguamento degli stipendi dei politici alla media europea, e alle riduzioni autonome delle proprie spese già decise da Camera e Senato. Sarà dimezzata l’indennità parlamentare, per quei parlamentari che durante il mandato continuano a svolgere con reddito la propria attività professionale. Voli in classe economica per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi. Il Cnel viene ridotto da 121 membri a 70. TASSATI I PARLAMENTARI. Previsto un «contributo di solidarietà» anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90 mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150 mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. MINISTERI. Taglio di 8,5 miliardi in due anni ai ministeri, per 6 miliardi nel 2012 e per 2,5 miliardi nel 2013. La composizione dei tagli sarà decisa in settembre. Non saranno toccate scuola, ricerca e sanità. TREDICESIMA A RISCHIO PER GLI STATALI. I dipendenti delle Amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa perderanno il pagamento della tredicesima mensilità. Rimossa nel settore pubblico, la possibilità di promozioni alla vigilia della pensione. SLITTA IL TFR DEGLI STATALI. Previsto anche il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici, ma solo in caso di pensione anticipata (d’anzianità) rispetto alla pensione di vecchiaia. LE RENDITE FINANZIARIE. Arriva l'allineamento al 20%, della tassazione di tutte le rendite finanziarie, esclusi Bot e titoli di Stato che resteranno tassati al 12,5%. Salirà dunque dall’attuale 12,5% al 20%, la tassazione dei guadagni su azioni, fondi e obbligazioni e scenderà invece dal 27% al 20% quella sui depositi bancari. FESTIVITÀ. Saranno accorpate alla domenica, le festività non religiose, così da evitare i ponti e aumentare la produttività. A essere spostate alla domenica della relativa settimana, saranno solo le feste “laiche” e quindi quella della Liberazione del 25 aprile, del Lavoro del primo maggio e della Repubblica del 2 giugno. Per accorpare alla domenica anche le feste locali del Santo patrono, si farà un decreto ad hoc. IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ. Più tasse per i redditi oltre i 90 mila euro all’anno. Il contributo di solidarietà del 5% sui redditi oltre i 90 mila euro e del 10% su quelli oltre i 150 mila euro, durerà tre anni e sarà applicato per il triennio 2011-2013. Riguarderà allo stesso modo tanto i lavoratori autonomi che i dipendenti privati e pubblici (per i quali era già previsto). Sarà deducibile dal calcolo dell’imponibile fiscale. Contestualmente viene eliminato il previsto taglio in busta paga ai dipendenti pubblici. Dal contributo di solidarietà si ricaverà circa un miliardo di euro l'anno. ASSISTENZA SOCIALE. La legge delega per la riforma dell'assistenza sociale sarà anticipata al 2011 e entrerà in funzione già nel 2012, con un risparmio di 4 miliardi, che saliranno a circa 12 nel 2013. Ci sarà un limite più stretto per accedere alle prestazioni dell'Inps, saranno rivisti i criteri per le pensioni di invalidità e gli assegni di reversibilità. Se non dovesse essere approvata la riforma dell'assistenza, gli equivalenti risparmi arriveranno da un taglio di pari entità di tutte le agevolazioni, deduzioni e detrazioni fiscali. LIBERALIZZAZIONI. Si punta alla piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e delle professioni, tutelando comunque gli ordini professionali e le modalità di accesso alle professioni per le quali è previsto un esame di Stato. Saltano le tariffe minime per legge delle professioni. La manovra punta infatti a «rafforzare la tutela del cliente e la concorrenza con elementi come la libertà di informazione alla clientela e la possibilità di derogare alle tariffe minime mediante accordi tra le parti». PRIVATIZZAZIONI. L’obiettivo primario è la privatizzazione dei servizi locali, questione su cui ha insistito anche la Bce nella lettera inviata al governo italiano. Le municipalizzate e le imprese degli enti locali sono sostanzialmente quelle che si occupano di acqua, energia, rifiuti. Previsti incentivi ai Comuni che privatizzano. Una norma prevede così la messa a gara dei servizi pubblici locali, dai trasporti alla gestione dei rifiuti e con l’eccezione dell’acqua, entro il 31 marzo 2012. Resteranno ai Comuni solo i servizi con valore economico inferiore ai 900mila euro. ANTICIPATI I TAGLI AI FONDI FAS. Saranno anticipate di un anno le riduzioni del Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate. LOTTA ALL’EVASIONE. Recuperare gettito dall’evasione fiscale è un punto fondamentale della nuova manovra. Strumento prioritario sarà quello della tracciabilità dei pagamenti, con l’introduzione di limiti più stretti all'uso del contante, e a un inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi non rilascia fatture e scontrini. Prevista la tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. È inoltre previsto l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali. Ci sarà anche la revisione degli studi di settore. MERCATO DEL LAVORO. Le norme varate dal Consiglio dei ministri attribuiscono ai contratti aziendali o territoriali la capacità di regolare tutto ciò che attiene all'organizzazione del lavoro e della produzione anche in deroga ai contratti collettivi e alle disposizioni di legge quando non attengano ai diritti fondamentali. I contratti aziendali potranno dunque «derogare» liberamente da quanto stabiliscono i contratti nazionali e le leggi su moltissime materie come videosorveglianza, orario e rapporti di lavoro, co.co.co, e fino alle conseguenze del licenziamento senza giusta causa, con esclusione dei licenziamenti per discriminazione o maternità. Non viene comunque modificato l’articolo 18 sui licenziamenti. Inoltre il decreto prevede che gli accordi aziendali, approvati con referendum dei lavoratori, anche se firmati prima dell'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 tra le parti sociali siano «efficaci nei confronti di tutto il personale». Consentita così l'applicazione dell'accordo anche alle intese firmate da Fiat per Pomigliano e Mirafiori. Prevista anche una stretta contro il caporalato che diviene reato e gli abusi per stages e tirocini che non potranno superare i sei mesi. ETÀ PENSIONABILE. In arrivo l'anticipo dell'innalzamento progressivo dell'età per le pensioni di vecchiaia delle donne del settore privato, dagli attuali 60 a circa 67 anni nel 2028, equiparandole così agli uomini. Invece che partire dal 2020, l'adeguamento partirà dal 2016 e fino al 2028, l’età pensionabile salirà di circa sei mesi l’anno per raggiungere i circa 67 anni, quella che dovrebbe essere allora anche l’età pensionabile degli uomini, in base all’adeguamento alle aspettative di vita. Dalla misura dovrebbe entrare circa un miliardo. DOCENTI. La manovra autorizza l'assunzione a tempo indeterminato di 30.300 unità di personale docente ed educativo e di 36.000 unità di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Ai dipendenti della scuola, però, come già avviene per tutti gli altri lavoratori della Pubblica amministrazione, si applicherà la cosiddetta «finestra mobile», un meccanismo che allungherà l’età del pensionamento di quasi un anno. ROBIN TAX. Ci sarà una “Robin Hood” tax, speciale a carico delle imprese energetiche, che dovrebbe fruttare circa da uno a due miliardi l’anno. Le imprese non potranno però aumentare le bollette ai consumatori. ACCISE. Previste nuove entrate in materia di giochi ed accise e sul fumo per un miliardo l’anno. TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI. Viene abolito il sistema di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri. ENTI PUBBLICI. Saranno soppressi gli enti pubblici fino a 70 dipendenti. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Sarà più facile trasferire i dipendenti pubblici se l'amministrazione ha una esigenza in questa direzione. REFERENDUM. Referendum accorpati: «nel caso in cui, nel medesimo anno, debba tenersi più di un referendum abrogativo, - recita il testo della manovra che circola in queste ore prima della pubblicazione - la convocazione degli elettori avviene per tutti i referendum abrogativi nella medesima data». Dure sanzioni per chi non emetterà lo scontrino fiscale.
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