Libri di testo troppo cari: L'indagine di Adiconsum rivela che più della metà delle classi sono "fuorilegge". Il Salvagente, 27.8.2011
Non tutte le scuole rispettano i tetti di spesa per i libri di testo.
Non solo, alcune utilizzano degli escamotage per aggiungere alla
lista costosi libri che ufficialmente non rientrano tra quelli
obbligatori. Questa la denuncia dell’Adiconsum, che ha condotto
un’indagine sul rispetto dei tetti di spesa dei libri di testo della
scuola secondaria di II grado, (dove la spesa massima da imporre
alle famiglie, varia per il primo anno, dai 240 ai 330 euro a
seconda dell’Istituto, per scendere poi dai 140 ai 190 il secondo).
L’associazione di consumatori ha censito 16 istituti al Nord, 16 nel
Centro e 16 nel Sud per un totale di 48 istituti e di 10 classi per
istituto. In totale sono state analizzate dunque 480 classi.
I risultati dell’inchiesta non sono stati confortanti, nonostante il
ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini abbia di recente
minacciato di mandare gli ispettori nelle scuole che abbiano sforato
i tetti di spesa, promettendo sanzioni pesanti. La Gelmini ha
parlato addirittura della possibilità di ridurre il trasferimento
dei fondi da parte del ministero.
Le sue parole, a quanto pare, non sembrano però avere sortito
l’effetto sperato. Secondo quanto rilevato da Adiconsum lo
sforamento si è avuto soprattutto al Nord, dove su 160 classi
monitorate ben 100 risultano “fuorilegge”. Al centro Italia hanno
sforato invece 82 classi su 160 e al Sud 84 su 160.
Dall’indagine sono emersi anche altri aspetti: il fatto, per esempio,
che alcuni docenti inseriscono dei testi fondamentali tra quelli
solamente “consigliati”, obbligando così le famiglie ad acquistarli
senza che ciò, ufficialmente, rientri nel conteggio complessivo, e,
facendo in modo che l’anno successivo questi testi compaiano come
già acquisiti. Duro il commento del segretario generale dell’Adiconsum, Pietro Giordano: “Dall’inchiesta emerge chiaramente come lo sforamento dei tetti di spesa sia una consuetudine”, dice, chiedendo verifiche da parte del ministero. |