L'intervento

Presidi, strada in salita

 Pasquale Almirante La Sicilia, 21.8.2011

E’ stato posticipato di tre giorni, dal 16 al 19 agosto, l’ultimo giorno utile per presentare la domanda di partecipazione al concorso per dirigente scolastico a causa di inghippi tecnici al sistema informatico che ha sostituito del tutto il vecchio supporto cartaceo. Le proteste di tanti docenti che non riuscivano a entrare nel sito del ministero hanno consigliato la deroga, ma con un semplice comunicato, mentre in G.U. la data ultima rimane sempre quella del 16 agosto. Una nuvola tecnica all’orizzonte del concorso che potrebbe allargarsi, constatato che ad alcune categorie di docenti, come ai prof di educazione fisica, è stata negata la partecipazione perché non in possesso della laurea magistrale, il biennio cioè di specializzazione universitaria, o della laurea quadriennale col vecchio ordinamento.

“Se siamo abilitati per insegnare perché non lo dovremmo essere per fare i presidi?”, dicono con amarezza gli interessati e già molti affilano le carte bollate per i ricorsi, visto pure che nel precedente concorso, quello del 2004, oltre una trentina sono oggi presidi, dopo il varo della Legge 202/10 che ha permesso a tutti di superare la prova per annullare quella precedente, senza il prescritto titolo di laurea. Riflessione pertinente se l’Avvocatura dello stato non fa il suo dovere, quello cioè di verificare i loro titoli dopo la sospensiva ottenuta dal Tar su una fondamentale prescrizioni del bando che consentì di partecipare comunque al concorso. E nulla tuttavia toglie che la richiesta di una sentenza definitiva possa partire perfino da qualche preside che si vedrà scavalcato nelle graduatorie, e quindi nella assegnazione della sede, proprio da uno di questi suoi colleghi in difetto legale.

In ogni caso i 237 posti di dirigente scolastico assegnati alla Sicilia con questo ultimo concorso potranno essere coperti solo dopo la sistemazione degli attuali presidi cosiddetti “congelati” i quali nel frattempo hanno tutti superato le prove previste dalla Legge per aggirare l’annullamento, insanabile e sostanziale, decretato dal Cga di Palermo. Ma anche per loro nulla di definitivo, dal momento che si attende la sentenza di costituzionalità della legge medesima, la 202/10, fatta ad hoc e nel breve volgere di qualche giorno.

E se venisse dichiarata incostituzionale si potrebbe verificare un cataclisma legale senza precedenti perché coinvolgerebbe l’assegnazione dei posti del nuovo concorso, la richiesta di danni e l’implementazione di nuove cause e ricorsi, con un avviluppamento legislativo senza fine.