Finestra mobile a scuola
Ritocco all’età delle donne

Ai dipendenti della scuola, come già avviene per tutti gli altri lavoratori della pubblica amministrazione, si applicherà la cosiddetta «finestra mobile», un meccanismo che in buona sostanza allunga l’età del pensionamento di quasi un anno

 La Stampa, 13.8.2011

La montagna «partorirà un topolino». Negli ambienti di governo c’era chi lo pronosticava, e così è stato. I richiami della Banca centrale europea ad un corposo pacchetto di risparmi previdenziali sono stati ampiamente disattesi. Delle ipotesi formulate nei primi giorni di trattativa non è rimasto quasi nulla. Niente blocco dell’anzianità, né ci sarà l’anticipo della entrata in vigore della norma che, a partire dal 2013, prevede l’agganciamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita. Le novità di rilievo sono solo due.

La prima: ai dipendenti della scuola, come già avviene per tutti gli altri lavoratori della pubblica amministrazione, si applicherà la cosiddetta «finestra mobile», un meccanismo che in buona sostanza allunga l’età del pensionamento di quasi un anno.

La seconda è l’anticipo della norma prevista dalla manovra di luglio sull’aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato. Invece che nel 2020, l’aumento graduale dell’età, oggi fissata a 60 anni, partirà nel 2016. Da quel momento, e fino al 2026, l’età pensionabile salirà di circa sei mesi l’anno per raggiungere i 65 anni solo nel 2026.

E’ la vittoria dell’asse trasversale fra Cgil, Cisl, Lega e il ministro Sacconi: fin dall’inizio ha remato contro misure alle quali il premier era detto favorevole e che i mercati avrebbero apprezzato. Di tutti i risparmi della macchina pubblica, quelli previdenziali sono infatti considerati i più certi. A conti fatti, il pacchetto varrà appena un miliardo di euro, un ventesimo della manovra del 2012.