Rivoluzione organizzativa/8. da Tuttoscuola, 31.8.2011 Il riordino della rete scolastica con relativa riduzione degli organici avrà conseguenze sulle future assunzioni in ruolo, in particolare su quelle del prossimo anno, perché incrocia la nuova disposizione finanziaria che per la scuola sposta la finestra di uscita per pensionamento di un anno. L’anno prossimo sarà ridotto al minimo storico il numero di persone che se ne andranno in pensione, in quanto la data di uscita dal servizio è stata spostata al 1° settembre 2013. I posti vacanti saranno quasi nulli e praticamente le assunzioni per il 2012-13 saranno quasi azzerate. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che verranno cancellati 1.130 posti di DSGA e 1.100 di assistenti amministrativi per effetto del ridimensionamento della rete scolastica, è facile immaginare che anziché posti liberi da occupare con nuove assunzioni vi saranno eccedenze di organico con possibili situazioni di personale in soprannumero che potrà trovare sede soltanto l’anno successivo, riducendo, comunque, la disponibilità complessiva per le nuove assunzioni. Un discorso a parte merita la questione dei dirigenti scolastici i cui organici attualmente sono in buona parte vuoti. C’è un concorso appena bandito per assumere 2.386 nuovi dirigenti. Dai 42 mila candidati usciranno 2.386 vincitori distribuiti sulle varie sedi regionali (il concorso è a carattere regionale) che, però, l’anno prossimo potrebbero non trovare la sede, in quanto, come abbiamo visto, se ne vanno 3.180 posti, ottocento in più di quelli a concorso. È vero che l’Amministrazione scolastica al momento del bando si è tenuta una riserva di circa 500 posti che non ha messo a concorso, ma non basteranno a colmare la differenza e non vi potrà essere per l’anno prossimo l’aiutino dei pensionamenti, perché anche per i dirigenti scolastici è prevista la finestra che sposta di un anno l’uscita dalla scuola. |