IL CASO MONTECCHIO

Solo stranieri in classe, è bufera
Il ministro: un ghetto, vanno divisi

La sezione di una scuola vicentina composta da immigrati.
Il provveditore incontra il sindaco

Andrea Priante Il Corriere del Veneto, 12.8.2011

VICENZA - Quella classe non s’ha da fare. «Perché una classe che ha il 100 per cento degli studenti stranieri non aiuta l’integrazione, ma crea un ghetto». La stroncatura è arrivata direttamente del ministero dell’Istruzione, intervenuto sulla situazione nella quale, da settembre, si ritroveranno i bimbi iscritti alla Prima B della scuola dell’infanzia Piaget ad Alte di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Quella classe, ha annunciato il sindaco (leghista) Milena Cecchetto, sarà frequentata solo da figli di immigrati. E non si tratta di una scelta politica. «La zona è strutturalmente così, con una concentrazione di stranieri», ha spiegato il preside Sergio Cracco.

Il primo cittadino si è appellato all’assessore regionale Elena Donazzan chiedendo «l’istituzione di un’ulteriore sezione, oltre al fatto che venga garantita la continuità didattica con insegnanti di ruolo e la nomina di una dirigenza centralizzata per entrambi i comprensivi». Ora interviene lo staff del ministro Maria Stella Gelmini, spiegando che non ci deve essere spazio per una classe di soli studenti stranieri. «Siamo contrari, e faremo di tutto perché ciò non accada. Ci sarà sicuramente un intervento diretto del ministero per smistare i ragazzi», è la rassicurazione che arriva da Roma. Anche la Provincia di Vicenza è pronta a fare la sua parte. «È necessario fare squadra, testando ad Alte un modello di organizzazione scolastica sperimentale da applicare in tutte quelle aree dove la situazione è simile » dice l’assessore provinciale all’Istruzione, Morena Martini. Misure straordinarie per le scuole montecchiane, a cominciare dalla nomina di un unico dirigente scolastico per entrambi gli istituti comprensivi, in modo da poter «spalmare» la presenza di stranieri nelle diverse scuole del territorio. L’iter prevede che la richiesta del sindaco arrivi in Provincia, la quale convoca la commissione d’ambito sul cui parere si esprime la giunta.

Il provvedimento viene poi spedito in Regione per l’avvallo definitivo. «Il sindaco di Montecchio conti fin d’ora sul nostro appoggio», assicura Martini. Intanto il provveditore di Vicenza, Franco Venturella, sta organizzando una riunione con il primo cittadino e i dirigenti dei due istituti comprensivi montecchiani. L’impennata della percentuale di bimbi stranieri nelle classi è dovuta in parte al fatto che, da quest’anno, ci sarà una sezione in meno («Il numero di iscritti è calato e la classe in più non è stata richiesta», precisa Venturella), ma l’emergenza sarebbe anche la diretta ripercussione dello scandalo scoppiato lo scorso anno proprio a Montecchio Maggiore, quando il sindaco annunciò che i bimbi sarebbero stati lasciati a «pane e acqua» se i loro genitori non si fossero messi alla pari con i pagamenti del servizio mensa. «Va verificato - dice il provveditore - se i bambini stranieri della scuola dell’infanzia vengono iscritti in quella classe, invece che nelle sezioni a tempo pieno, perché le famiglie non hanno i soldi per pagare la mensa».