La ministra accusata di avere chiuso l´accesso
all´insegnamento: La Gelmini bocciata da Cl: "Inqualificabile" di Marco Marozzi la Repubblica 28.8.2011 RIMINI - Mariastella Gelmini? No, proprio no. Ridateci quel «vecchio signore comunista di Luigi Berlinguer». Nell´implosione dei rapporti fra Comunione e Liberazione e alcuni esponenti del governo Berlusconi, viene travolta la ministra dell´Istruzione. Fra le decine di migliaia di giovani riuniti a Rimini, fra gli insegnanti ciellini è montata una campagna in pieno stile contro Mariastella Gelmini. Si sono raccolte firme, ci si è preparati alla mobilitazione alla riapertura settembrina. Contro la ministra cattolica che fu portata in trionfo nel 2008 e nel 2009 a Rimini come immagine del nuovo che avanzava. Poi nel 2010 i primi scricchiolii e l´assenza, ripetuta quest´anno. Gli indignados ultracattolici accusano l´«ex loro» ministra di chiudere le porte delle scuole italiane a tutti quelli che si sono laureati e si laureeranno dopo il 2008. Di aver congelato di fatto i corsi di abilitazione indispensabili per accedere all´insegnamento. «Il suo comportamento è inqualificabile» si arrabbia Francesco Magni, presidente del CLDS, il Coordinamento Liste per il Diritto allo studio, la potente organizzazione universitario ciellina. «Si è genuflessa davanti ai sindacati per fare entrare solo quelli che l´abilitazione l´hanno già ottenuta e ha tagliato fuori tutti gli altri. Altro che nuova scuola. Adesso il tirocinio formativo è una beffa». Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e fondatore della Compagnia delle Opere, la fortissima, ramificata confindustria ciellina socia d´affari delle coop rosse e dei privati, aggiunge: «È giusto assumere i precari e sbarrare le porte ai giovani? È un intervento statalista, in contraddizione con la natura di un governo che si dice liberale. Su questi temi si dialogava di più con un vecchio signore comunista come Luigi Berlinguer. Ora siamo alla guerra fra generazioni, alla santificazione di un paese solo per vecchi». Il ministro di fatto ha bloccato i corsi di abilitazione, finché non saranno assorbiti i 230mila precari. «Così si perpetua un sistema che porta in cattedra per via evolutiva, a danno dei giovani» dice Gianni Mereghetti, professore al Liceo Bachelet di Abbiategrasso. «E senza nessuna valutazione del merito» aggiunge Giovanni Cerati, che insegna al liceo Tirinnanzi di Legnano. I ciellini accusano la già idolatrata Gelmini di ridurre le assunzioni a semplici numeri di una graduatoria, andando contro quella libertà di insegnamento e reclutamento predicato da Cl. E dalla stessa ministra. «Non possiamo continuare ad alimentare false speranze nei giovani. – dice la responsabile dell´Istruzione - Lo Stato non può più creare artificialmente posti di lavoro che non esistono, come ha fatto irresponsabilmente per decenni». Giorgio Vittadini, che insegna statistica all´università Bicocca a Milano, non ci sta. «Dopo aver fatto scappare all´estero chi vuol fare un master e un dottorato, decisivi per la formazione del capitale umano, ora chiudiamo la stessa formazione degli insegnanti». |