Decolla il progetto Brunetta “Scuole in Wi-Fi”

di A.G. La Tecnica della Scuola, 17.8.2011

Il dicastero della Pubblica amministrazione annuncia che in questi giorni di agosto si stanno realizzando le prime installazioni nei 2.808 istituti scolastici che hanno chiesto la connessione gratuita senza fili per fini didattici. Inascoltate le raccomandazioni dell’Age Toscana, secondo cui l’esposizione a questi dispositivi potrebbe creare gravi danni alla salute.

Sull’informatizzazione delle scuole italiane il ministro Brunetta non ha alcuna intenzione di fare retromarcia. Anzi, nei giorni più caldi dell’anno, non solo per le colonnine di mercurio ma anche per gli ultimi sviluppi negativi della crisi internazionali e dei provvedimenti presi dal Governo, il dicastero della Pubblica amministrazione annuncia che “in questi giorni di agosto si stanno realizzando le prime installazioni” riguardanti i 2.808 istituti scolastici che hanno sinora aderito al progetto ‘Scuole in Wi-Fi’: si tratta di passaggi tecnici ritenuti fondamenti per la “connessione Wi-Fi gratuita riservata alla didattica” oltre che “per l'utilizzo delle oltre 30.000 Lavagne interattive multimediali già installate”. L'obiettivo di realizzare entro il 2012 delle reti di connettività senza fili negli edifici del maggior numero possibile di istituti scolastici rimane così immutato.

A nulla sono valse le raccomandazioni di alcune associazioni, in particolare dell’Age della Toscana, che alcune settimane fa si era rivolta a tutti i dirigenti scolastici e ai presidenti dei consigli di circolo, oltre che al Miur, per mettere “al riparo da potenziali rischi” alunni e lavoratori della scuola. “Già da tempo i genitori – aveva scritto il presidente Rita Manzani Di Goro - sono in allarme per i rischi di una prolungata esposizione ai campi elettromagnetici. Ed ora anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato un rischio di livello 2b, ossia potenzialmente cancerogeno per gli umani, è necessario seguire una linea di massima prudenza, soprattutto nei confronti dei minori”. Per l’Age Toscana è evidente che la raccomandazione dell’Agency for Research on Cancer (Iarc) non può essere ignorata: l’agenzia dell’Oms con sede a Lione ha infatti recentemente classificato il rischio basandosi sull’incremento nel 2008 di casi di glioma, una tipologia maligna che da sola ha rappresentato due terzi dei 237.000 nuovi casi di tumore al cervello. Gli studi mostrerebbero un aumento di rischi per glioma per la categoria di forti utilizzatori. “E per forte utilizzatore – sostiene Manzani Di Goro - si intende chi è soggetto a un’esposizione media di 30 minuti al giorno per più di 10 anni, il progetto Brunetta-Gelmini di dotare tutte le scuole statali di un punto di accesso Wi-fi gratuito entro il 2012 mette a rischio la salute degli alunni e anche quella degli operatori scolastici per l’eccessiva esposizione”.

Dalle istituzioni, però, non si fa alcun cenno ai timori espressi dall’Oms. Si entra invece nei dettagli tecnici dell’operazione: il Kit Wi-Fi, finanziato dallo stesso ministero della Pubblica Amministrazione, è composto da uno o più ‘access point’ per il collegamento alla rete Internet con modalità senza fili (in linea generale un access point consente di coprire con tecnologia Wi-Fi una distanza di circa 100 metri in assenza di particolari barriere; in presenza di muri o altre barriere il segnale garantisce invece una copertura di 30-50 metri), da uno switch qualora necessario per collegare gli access point al router/modem della scuola (ovvero al punto di accesso ad Internet), oltre che da collegamenti di rete necessari per connettere gli access point, l'eventuale switch e il router-modem.

Sempre dalla pubblica amministrazione spiegano che “nelle scorse settimane un apposito Comitato istituito presso Palazzo Vidoni ha raccolto ed esaminato le adesioni all'iniziativa, stilando quindi un elenco dei 2.808 istituti scolastici che riceveranno il kit Wi-Fi. Le scuole sono così distribuite a livello regionale: 73 in Abruzzo, 56 in Basilicata, 181 in Calabria, 311 in Campania, 165 in Emilia Romagna, 48 in Friuli Venezia Giulia, 241 nel Lazio, 65 in Liguria, 380 in Lombardia, 89 nelle Marche, 28 nel Molise, 191 in Piemonte, 263 in Puglia, 64 in Sardegna, 209 in Sicilia, 146 in Toscana, 94 in Umbria e 204 nel Veneto. La lista degli istituti interessati è consultabile sul portale Scuolamia”.