Vero o Falso Tutti i numeri del ministro Gelmini *
“Sono più di 50mila i profili tecnici
richiesti dalle imprese che la scuola non riesce a formare” La Voce.info, 7.9.2010 “Sono più di 50mila i profili tecnici richiesti dalle imprese che la scuola non riesce a formare” Nella conferenza stampa del 2 settembre tenuta dal Ministro Gelmini in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico, sono riportate alcune informazioni di cui non ci è stato possibile trovare riscontro. Nel rapporto pubblicato nel sito del Ministero dell’Istruzione relativo all’anno 2008-9 (La scuola statale: sintesi dei dati - a.s. 2008/2009) si riporta che vi sono 77.990 alunni frequentanti le classi V degli istituti professionali, 8955 alunni frequentanti le classi V degli istituti d’arte e 145650 alunni frequentanti le classi V degli istituti tecnici. Immaginando che un 10 per cento di essi non consegua la maturità in quanto non ammesso agli esami o direttamente bocciati all’esame stesso, ci attenderemmo 209.335 diplomati tecnici o professionali a giugno 2009. Contemporaneamente il rapporto Excelsior per il 2009 realizzato da Unioncamere sulle previsioni di assunzione per il 2009 segnala che le imprese avrebbero programmato l’assunzione di 222mila persone in possesso del titolo di studio secondario e post-secondario. Lo scostamento tra domanda potenziale ed offerta sarebbe quindi pari a 13mila diplomati e non ai 50mila che dichiara il ministro. Forse vuole incoraggiare le istruzioni verso la filiera professionale…
“Nel biennio 2009-2011 l’incremento del tempo pieno è stato due volte e mezzo di quello registrato nel biennio precedente con 877 classi in più di tempo pieno solo quest’anno” Gli ultimi dati disponibili per il pubblico sono contenuti nel grafico 2.3.2. de “La scuola in cifre 2008” e si riferiscono all’anno scolastico 2007/2008:
Secondo questi dati la quota di alunni con orario superiore alle 30 ore, con o senza mensa, sarebbero in Italia il 45.2 per cento degli alunni della primaria. Se quanto ha dichiarato il Ministro è vero, ci aspetteremmo che la quota degli stessi alunni nell’anno che inizia si avvicini al 50 per cento (visto che per altro la dimensione media delle classi è aumentata). Attendiamo con ansia la pubblicazione di dati più recenti nel sito del Ministero per poter verificare questa affermazioni, cui non sembrerebbe corrispondere la percezione dei genitori di cui si legge nei giornali.
“…A fronte di una cifra, 43 miliardi di euro che noi da sempre investiamo in istruzione”. Dalla stessa pubblicazione citata sopra, alla tabella 1.1.2 “Spesa pubblica per l’istruzione scolastica per fonte di finanziamento si legge che nel 2008 (ultimo dato disponibile) la spesa pubblica complessiva è pari a 54.86 miliardi, di cui 45.96 a carico del Miur, e il resto a carico di regioni ed enti locali. Vi è quindi una differenza, a sfavore di quanto dichiarato dal Ministro stesso, di 3 miliardi di euro. Un 7 per cento di errore per un ministro che dichiara che “i numeri sono numeri” quando vuole conseguire un taglio del 20 per cento dei propri fondi non è un dettaglio da sottovalutare.
“Con l’ultima finanziaria abbiamo recuperato 10mila nuovi posti di lavoro per gli insegnanti, 6.500 nuovi posti di lavoro per personale tecnico-amministrativo e anche un nuovo concorso per presidi per 3.000 nuovi posti”. Il Ministro si vanta cioè di aver creato 10.000 nuovi posti di lavoro per gli insegnanti nella scuola. Tuttavia se andiamo la Tavola A della “La scuola statale: sintesi dei dati - Anno scolastico 2009/2010” sempre pubblicato nel sito del ministero, notiamo che i docenti a tempo indeterminato e determinato attuale sono calati di 23.630 (escludendo gli insegnanti della scuola dell’infanzia, che restano pressochè costanti) nel passaggio di un anno (dal 2008-9 al 2009-10). Se prendiamo per buono il dato dichiarato dal Ministro, ne dobbiamo presumere che ci siano stati 33.630 pensionamenti, di cui solo 10.000 vengano rimpiazzati e 23.630 distrutti. Altro che nuovi posti di lavoro! Se le imprese adottassero la setta logica del ministro, avremmo 4 milioni di nuovi posti di lavoro ogni anno …
* A cura di Davide Baldi e Ludovico Poggi su segnalazione della nostra lettrice Bianca Maria Canal che ringraziamo.
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