Dopo la conferenza stampa del
ministro da Tuttoscuola, 2.9.2010 "Anche a noi studenti piacerebbe vivere nelle favole ma purtroppo viviamo nella realtà". E' questa la reazione a caldo della Rete degli studenti alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Gelmini che "descrivono una scuola perfetta, fatta di rigore, merito, qualità, investimenti e chi più ne ha più ne metta" ma che in realtà "è ai minimi storici". Lo stesso concetto ispira il commento di Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria Pd, a cui giudizio "Il libro dei sogni del ministro Gelmini contrasta con la drammatica realtà della scuola e dei problemi che si riverseranno sulle famiglie italiane: l'anno scolastico parte con 50.000 classi senza insegnanti, 1600 scuole senza presidi, 8 miliardi di euro in meno in tre anni e 170.000 docenti e dipendenti della scuola pubblica lasciati per strada dopo anni di lavoro. Il resto, purtroppo, sono solo chiacchiere e numeri che non hanno alcun riscontro nella realtà". Per Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani Democratici, "il ministro continua a parlare al paese di una scuola in cui è tornato il rigore, mentre in realtà regna solo il caos". Il senatore Vincenzo Vita, del Pd, parla di "boutade tardo-estiva", mentre l'on. Silvana Mura (Idv) ironizza sulla "dottrina Gelmini" in base alla quale "ai tanti precari della scuola che la sua riforma ha messo in strada viene chiesto di non protestare finchè non avranno perso definitivamente il loro posto di lavoro, che è come chiedere ad uno che sta per essere buttato da una finestra di non urlare finchè non viene fatto definitivamente volare nel vuoto. Una tesi questa che fa da degno corollario agli elogi sperticati che la ministra aveva rivolto al metodo Marchionne". A livello sindacale la reazione più critica è quella di Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil: "Ma in quale mondo vive la Ministra Gelmini. Non si può continuare a sostenere che tutto va bene e che le responsabilità sono sempre di altri. Si ammetta che le politiche sulla scuola non hanno prodotto alcun miglioramento della qualità formativa ma un netto peggioramento". Tuttavia, prosegue Pantaleo, "se si vuole aprire un confronto vero siamo pronti a discutere purchè si abbia l'umiltà di ascoltare anche le nostre opinioni e la disponibilità a rimettere in discussione scelte disastrose a partire dai tagli". |