SCUOLA
Senza banchi e senza sedie Per due giorni si sono sistemati nella sala mensa, oggi con la ripresa del servizio si sono dovuti arrangiare così. Succede nella scuola elementare Via Gastinelli-piazza Muggia, nella zona di Ponte di Nona. L'allarme dei genitori era stato lanciato online di Alessia Ripani la Repubblica di Roma, 16.9.2010 Mancano banchi e sedie. Per questo i bambini delle prime classi della scuola elementare 'Via Gastinelli - piazza Muggia', nella zona di Ponte di Nona, alla periferia di Roma, stanno facendo lezione seduti per terra. Oppure, se qualche mamma ha provveduto per tempo, su qualche sgabello portato da casa. I banchi 'imballati', le sedie arrivate solo nel pomeriggio, gli scolari sui banchi da domani. Si spera. L'allarme era partito lunedì, quando genitori, bambini e insegnanti hanno trovato le classi senza arredi e hanno denunciato la situazione nel Forum scuola di Repubblica Roma e in Rete, negli spazi online dedicati alla 'scuola che non va' aperti con l'inizio di un nuovo anno. I genitori erano stati rassicurati - "i banchi arriveranno in un giorno o due" - ma intanto i bambini se ne stavano in mensa, "o meglio in sauna", come poi hanno fato sapere mamme e papà. Oggi riaprono le cucine, che ci si arrangi come si può. "I primi due giorni di scuola - spiega Valentina, madre di un alunno di prima elementare - i bambini hanno fatto lezione nella sala della mensa, ma non si poteva più fare lezione lì perché il servizio riprendeva oggi. Ci hanno assicurato che entro oggi arriveranno i banchi e le sedie, ma intanto i nostri figli sono seduti per terra. Io e le altre mamme siamo preoccupate anche perché stare seduti in terra non è il massimo dell'igiene. E' una situazione allucinante. La cosa assurda - sottolinea la donna - è che vogliono tutto per tempo, l'iscrizione e tutti i documenti necessari, quando poi i bambini sono costretti a fare lezione per terra". "La notizia - racconta un papà, Alan, che aveva anche scritto a Repubblica - è che oggi sono arrivati i banchi e nel pomeriggio dovrebbero arrivare le sedie, quindi voglio essere fiducioso e sperare che da domani possano fare lezione normalmente. Intanto oggi sono per terra. Certo è una situazione assurda, soprattutto quando continuano a dare soldi alla scuola privata. Hanno avuto tre mesi di ferie per poter sistemare tutto invece, all'italiana, hanno aspettato l'inizio della scuola. Inoltre a Ponte di Nona sono tutti istituti nuovi, aperti da 3-4 anni. Sinceramente sono rimasto stupito anche delle condizioni del giardino esterno, dove i bambini dovrebbero giocare, certo non è una catastrofe, ma vederlo in una codizione di abbandono mi ha fatto pensare. Che insegnamento è per i nostri figli? Erbacce alte un metro dappertutto, anche sul mattonato di entrata della scuola. E non parlo delle aiuole 'genere cantiere'. Credo che nemmeno in paesi del terzo mondo (che poi ci siamo anche noi, credo) abbiano queste condizioni". "Non ci sono scuse per una tale situazione", scrive negli spazi di denuncia che si sono molplicati su Internet Maria, "cittadina profondamente indignata". "Da luglio a oggi credo ci sia stato tutto il tempo utile a far si che tutto potesse essere pronto per dei bambini che iniziavano il loro percorso scolastico. Mi auguro, insieme ad altri genitori, che la situazione possa essere risolta - aggiunge - visto che fonti comunali e ministeriali infondono tanta fiducia e speranza nei genitori, continuando a ripetere che la scuola pubblica non ha problemi. Mi chiedo inoltre se nella scuola elementare si possa accettare che venga chiesto alle famiglie di fornire carta igienica, scottex, sapone, risme di fogli, ecc.. Ok siamo tutti d'accordo che bisogna razionalizzare, ma non sulla pelle dei bambini e su quella delle famiglie che stentano ad arrivare dignitosamente alla fine del mese". "Un fatto gravissimo" anche per il segretario regionale di Cittadinanzattiva, Giuseppe Scaramuzza. "Non si possono lasciare i bambini a terra - dice - perché qualcuno non consegna i banchi e le sedie nelle aule. Nel nostro Paese fino a prova contraria esiste ancora il diritto all'istruzione, anche se qualcuno sta cercando di eroderlo con l'applicazione di politiche dissennate di natura ragioneristica. Nella sanità e nella scuola non si possono limitare i servizi solo perché costano". "Ci appelliamo al sindaco di Roma e al presidente della Repubblica Napolitano affinché intervengano. Al Presidente Napolitano, che tanto si prodiga con grande attenzione per garantire i diritti dei cittadini della nostra Repubblica, lo chiediamo alla vigilia della sua incoronazione di cittadino onorario della Capitale". |