SCUOLA
Nuovo anno,
Sindacati: deroghe servono attuare tagli, ma
dov'è la sicurezza? ApCOM, 5.9.2010 Roma, 5 set. (Apcom) - Mentre dal governo arrivano gli attesi fondi per la messa in sicurezza degli istituti più a rischio, pari a tre tranche che corrispondono a quasi un milione di euro complessivi, con l'avvio del nuovo anno scolastico cresce il numero di classi che superano il limite massimo, imposto per legge, di 25 alunni. I sindacati lamentano che nei licei scientifici la situazione è allarmante: a superare la norma sarebbero quasi il 70% delle classi. Il 'tetto' è stato introdotto per la prima volta con l'articolo 12 della legge n. 820 del 1971, poi ribadito nel articolo 5 del decreto ministeriale del 26 agosto del 1992 e dall'ordinanza emessa il 17 dicembre 2009 dalla terza sezione del Tar del Lazio: in tutte le disposizioni si spiegava che la costituzione di classi affollate eleva non solo i rischi per l'incolumità in caso di emergenza, ma costituisce anche una minaccia alla salute in caso di malattia. Malgrado la normativa parli chiaro, negli ultimi anni gli Uffici scolastici locali, Usp e Usr, hanno continuato ad attivare classi over 25. Soprattutto nei primi anni di corso delle superiori, dove per attuare la politica dei tagli attuata con la legge 133/08 la deroga è diventata quasi una prassi. Ed il prossimo anno non sarà da meno. Anzi. Un esempio? Al liceo Tacito a Roma due prime classi sono state formate da 35 e da 33 studenti. Ma anche nei professionali spesso si arriva a 30 iscritti, con seri problemi per lo svolgimento delle esperienze di laboratorio. Per il leader della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, avviare il nuovo anno scolastico "in queste condizioni" comporta dei grossi rischi perchè "manca qualsiasi requisito di sicurezza". Anche perché, incalza il Codacons, le classi affollate spesso vengono collocate in strutture non a norma: per l'associazione dei consumatori quasi un istituto scolastico italiano su tre non è a norma. Il Codacons sostiene che dei rischi è ben cosciente anche il Miur, dove è presente "un documento segreto" che enuncia, regione per regione, tutte gli istituti con gravi criticità. Dal documento, realizzato a seguito di un monitoraggio disposto nel gennaio 2009 dall'intesa Stato-Regioni ed effettuato in tutte le scuole italiane, risulterebbe che gli istituti che presentano "gravi criticità", a volte talmente gravi di potere diventare potenzialmente rischiose per la salute di studenti, insegnanti e personale scolastico, sono ben 12mila.
Tra le priorità indicate dal ministero dell'Istruzione figura il 5% di scuole dove sono ancora presenti tracce di amianto: sempre Gelmini ha detto che si darà "una certa priorità alla rimozione delle strutture a rischio" concentrando i primi interventi proprio per sanare le "2.400 scuole con presenza di amianto". Il ministro è tornato sull'argomento anche in settimana, durante la presentazione del nuovo anno scolastico, svolta a Palazzo Chigi: "Il governo ha stanziato quasi un miliardo di euro", ha dichiarato Gelmini aggiungendo che "non è tanto ma se gli enti locali subentrano può essere un buon punto d'inizio". |