L'intervento

I conti non tornano

 Pasquale Almirante La Sicilia, 12.9.2010

Avvio del nuovo anno scolastico con test Invalsi nella secondaria di primo grado per sondare la preparazione degli alunni in ingresso; una pratica però che quasi tutti i docenti adottano per modulare la loro programmazione didattica nel corso dell'anno. Ora è ufficializzata per le statistiche del Miur che forse poi userà, se fossero negative, per accusare, come ha fatto Brunetta, i docenti di assenteismo e di non preparare bene i ragazzi, sfruttando pure i dati dell'Ocse che nei giorni scorsi però hanno detto pure che il nostro governo spende poco per l'istruzione: il 9% del Pil rispetto al 13,3% della media europea. Un dato che smentisce le dichiarazioni di Gelmini che lamenta come il 97% del budget del ministero vada per pagare gli stipendi, i quali però, sempre per l'Ocse, sono fra i più bassi del mondo.

Una contraddizione di termini che ha fatto stracciare le vesti all'opposizione, subito ricucite quando si è rilevato che il sondaggio si riferisce al 2008, in pieno governo Prodi. Il rilevamento allora non può servire come grimaldello politico, ma per aggiustare, se la volontà riformista è salda, i mali della nostra scuola. E infatti Gelmini ha rincarato la dose, diramando una nota dove afferma che pure l'Ocse le dà ragione quando taglia, e come taglia, personale e risorse senza rendersi conto che a fronte di 33.630 pensionamenti (fonte Miur) di quest'anno ci sono state sole 10mila assunzioni, per cui i rimanenti 23mila posti devono essere assegnati, se si vuole che la scuola funzioni, ancora a personale precario. Lei tuttavia fa un ragionamento semplice, alla femminina (con tutto il rispetto), perché sostiene pure che la spesa media annua per studente è pari a 7.948 dollari contro una media Ue di 8,200 che è quindi in quasi pareggio, per cui i tagli di Tremonti sono sacrosanti. Elementare appunto quando si mettono nel calderone gli insegnanti di sostegno, quelli di religione e il modulo di tre maestri che nei Paesi europei gravitano su altri ministeri o mancano del tutto.

In ogni caso, venerdì scorso ha giurato che in 6/7anni tenterà di assorbire i "precari", mettendo pure in moto una nuova forma di reclutamento che, se per un verso liquida quello in stallo in commissione istruzione della on. Aprea (Pdl) e apertamente osteggiata dalla Lega, dall'altro fomenta troppo il tirocinio formativo senza il quale insegnare sarà impossibile.