Conferenza del ministro dell'istruzione a Palazzo Chigi
La Gelmini non incontra i precari.
Per ora

da Tuttoscuola, 2.9.2010

"Sono disponibile a un incontro con i precari quando vedrò che la nostra azione a sostegno anche dei precari sarà giustamente considerata e poi anche quando verificherò che gli accordi con le Regioni verranno adeguatamente presi in considerazione".

E poi: "disponibile al confronto sul precariato e con i precari, ma solo se si tratta di ragionare in un clima costruttivo e su dati veri. Quando invece il disagio viene strumentalizzato per fini meramente politici, allora sottraggo non tanto la mia persona, ma l'istituzione a questo passaggio".

Nella conferenza stampa del ministro Gelmini in corso a Palazzo Chigi per l'avvio del nuovo anno scolastico, vi sono state, come era prevedibile, molte domande dei giornalisti sui precari, il tema scottante del giorno con proteste e manifestazioni varie.

A chi le chiedeva se, come richiedono i vari coordinamenti, incontrerà a breve i precari, il ministro ha risposto dunque con un no. Per il momento.

I precari che stanno manifestando - ha detto la Gelmini - protestano per la perdita del posto di lavoro pur non essendo ancora disoccupati. Hanno il timore di perdere il posto. È questa la ragione della protesta. Aspettiamo la conclusione delle procedure di nomina attualmente in corso presso tutti gli uffici scolastici provinciali per poi verificare l'esatta situazione dei precari.

No, quindi, ad una vicenda che non si è conclusa: prima va consolidato il dato di chi avrà la cattedra o non l'avrà e poi sarà valutato il merito e le iniziative da assumere.

La Gelmini ritiene necessario non fermarsi, comunque, al dato storico dei precari ma mettere in campo iniziative che abbiano prospettive di soluzione, a cominciare dalla definizione della pianta organica.  "I 200 mila precari sono il risultato di scelte politiche disinvolte, di cui qualcuno dovrebbe fare autocritica, che hanno distribuito posti di cui la scuola non aveva bisogno".

Anziché un posto di lavoro promesso dalla politica i giovani (a cui, comunque, la Gelmini ha espresso solidarietà e comprensione) hanno soltanto un posto in graduatoria. Non vi potranno essere - ha affermato il ministro - illusioni e nuovo precariato.

Quanto agli insegnanti di sostegno, come già riferito, Gelmini ha detto che il loro numero è aumentato nell'ultimo anno da 90.400 a 93.100 insegnanti, ma ha anche aggiunto che "Il problema è semmai a monte nella facilità con cui le Asl certificano la disabilità e degli abusi ci sono".

Dichiarazioni nette, destinate a suscitare polemiche.