Il monito dei vescovi
è per la Gelmini o no?

da Tuttoscuola 7.9.2010

Dopo la conferenza stampa di giovedì scorso da parte del ministro Gelmini, Avvenire, il quotidiano cattolico dei vescovi italiani, ha lanciato un duro monito per chi si occupa della scuola e sfrutta i ragazzi facendo carriera sulla loro pelle, precisando che questo vale ''per il Ministro, e per ogni adulto che ha una funzione nella scuola".

Dopo aver precisato che il giudizio dei vescovi sul ministro per il momento rimane sospeso e avere auspicato che si faccia in modo che i bambini e i ragazzi non patiscano maggiore disagio, Avvenire osservava che in giro "ci sono un sacco di furbastri che campano sulla e nella scuola e però dei ragazzi gliene interessa assai meno del giusto".

Immediatamente il ministro Gelmini prendeva posizione, dichiarando di condividere il monito dei vescovi e affermando, tuttavia, che il richiamo non era certamente indirizzato a lei, visto che nella sua conferenza stampa "aveva invitato ad abbassare i toni e non strumentalizzare la scuola".

Rosy Bindi, Presidente dell'Assemblea nazionale del Pd, la pensa diversamente e ha dichiarato che i fatti elencati nell'editoriale di Avvenire "interpellano in primo luogo chi ha maggiori responsabilità istituzionali e politiche e se la Gelmini non vuole rispondere alla protesta dei precari ascolti almeno le riserve di Avvenire".

La Bindi ha aggiunto che "Qualche giorno fa il ministro aveva indicato il Pdl come il partito più affidabile per il mondo cattolico italiano. Ora è il momento di dimostrare non a parole ma con scelte adeguate di voler perseguire il bene comune e di essere davvero al servizio delle famiglie e degli studenti. Credo sarà molto difficile".