Diritto di cronaca

Se mancano i presidi

Il ministero promette di bandire entro la fine dell'anno il nuovo concorso per dirigenti, nel frattempo oltre mille scuole avranno i pendolari a dirigerle

di Flavia Amabile La Stampa, 13.9.2010

Sarà bandito entro l’anno un nuovo concorso per diventare presidi. Avrà una novità, la prima selezione non sarà fatta più per titoli ma attraverso un test attitudinale. In questo modo, sottolinea il Miur, sarà consentito anche ai più giovani di avere possibilità di superare la prova. In passato, l’anzianità di servizio era un elemento che scoraggiava i giovani docenti. Il nuovo concorso prevede 3 mila nuovi posti di preside.

Il loro arrivo metterà fine ad una situazione che sta diventando davvero preoccupante con oltre 1.500 scuole senza dirigenti scolastici ma guidate quest’anno da un reggente. Sono 316 solo in Lombardia, una su quattro nella regione e quasi un centinaio a Roma e provincia. Vuol dire che circa il 15% delle scuole - con punte che sforano il 20% in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia, Abruzzo e Sardegna - saranno guidate da un preside titolare di un istituto limitrofo, il preside-pendolare che dovrà dividersi tra più istituti. Avrà un’integrazione dello stipendio ma difficilmente potrà svolgere al meglio il suo lavoro.

«Questo capita - ha spiegato il vice presidente dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del liceo Newton, Mario Rusconi - perchè il Ministero del Tesoro non concede l’autorizzazione ai concorsi per gli aspiranti presidi».

Se, come è normale per i concorsi italiani, la nomina dovesse non avvenire nemmeno il prossimo anno, la situazione è destinata a peggiorare. I pensionamenti infatti hanno avuto un’impennata e hanno raggiunto una quota di circa mille dirigenti in fuga ogni anno. Dal settembre 2011 si potrebbe, quindi, oltrepassare con facilità il tetto delle 2mila reggenze - fa notare la Flc-Cgil - considerando che nel prossimo triennio si prevedono 700-800 «uscite» per pensionamento l’anno.

«È da irresponsabili - commenta il responsabile dei dirigenti scolastici della Flc, Giovanni Carlini - rimandare ulteriormente i concorsi, che già avrebbero dovuto essere banditi da tempo, incrementando così il numero delle «reggenze» con ricadute negative sulla gestione degli istituti che vedono assente una figura fondamentale per il Governo della scuola in un momento delicato come è quello attuale in cui si stanno consolidando novità già introdotte lo scorso anno, si sta avviando la riforma della scuola superiore e, nel contempo, si deve far fronte alle conseguenze di pesanti tagli: supplenze in ritardo, organici incompleti ecc..».

Non sono finite però probabilmente le novità in arrivo per i presidi. Il ministro Gelmini non ha mai fatto mistero di non apprezzare i dirigenti che non sono in grado di far quadrare i conti degli istituti. «Come mai - ha infatti chiesto - ci sono dirigenti scolastici che riescono a far fronte alle spese di funzionamento, e sono questi la maggior parte, e ci sono invece poi delle scuole dove magari si fanno mille progetti non necessari e poi mancano le spese indispensabili per il funzionamento? Ecco, io credo che dovremo lavorar esul miglioramento della qualità degli insegnanti ma anche sul ruolo dei dirigenti, perché la capacità di risparmiare denaro per utilizzarlo prima per i bisogni di prima necessità e solo dopo sui progetti che magari possono risultare anche superflui, questo attiene ad un concetto di buona gestione, di buona amministrazione che deve appartenere anche alla pubblica amministrazione ed alla scuola in particolare».