A scuola per terra, maestre a lutto Lezioni seduti per terra visto che in classe mancano sia i banchi che le sedie. E' quanto accaduto alla prima elementare della scuola di via Gastinelli piazza Muggia, nella zona di Ponte di Nona,alla periferia di Roma. In Sardegna protesta contro i tagli: maestre a lutto. L'anno scolastico si apre tra le polemiche e nella capitale con un volantinaggio del Pd fuori da 120 istituti. da RaiNews24 del 15.9.2010 Lezioni seduti per terra visto che in classe mancano sia i banchi che le sedie. E' quanto accaduto alla prima elementare della scuola di via Gastinelli piazza Muggia, nella zona di Ponte di Nona,alla periferia di Roma.
I primi due giorni di scuola, spiega una mamma i bambini hanno fatto
lezione nella sala della mensa, ma non si poteva piu' fare lezione
li' perche' Insegnanti vestite a lutto, fischietti, striscioni e cartelloni anti-Gelmini, e come provocazione sagome bianche disegnate sull'asfalto davanti al palazzo della Regione per rappresentare la morte dell' istruzione. Molti precari provenienti da tutte le parti della Sardegna hanno lanciato il loro grido d'allarme in viale Trento, davanti alla sede della Giunta, proprio il giorno del via ufficiale alle lezioni per circa 217 mila studenti. Una protesta in cui e' stata annunciata l'intenzione dei parroci di suonare le campane a lutto. Secondo i sindacati mancano all'appello rispetto allo scorso anno oltre mille docenti e circa 650 lavoratori Ata. I numeri forniti dal Coordinamento precari Flc-Cgil parlano, per il territorio di Cagliari, compreso Medio Campidano e Iglesias Carbonia, di 440 pensionamenti (357 docenti, 83 Ata) e di 180 immissioni in ruolo (133 docenti, 47 Ata), e di una riduzione dei contratti a tempo rispetto al 2008. Al fianco della protesta organizzata da Cgil, Cisl, Snal, Gilda e Cobas anche il Consiglio provinciale del Medio Campidano, autoconvocato per denunciare il pericolo chiusura di diverse scuole. Alla manifestazione anche insegnanti di Gavoi, in Barbagia, dove la chiusura di alcune classi delle superiori porterebbe al "collasso del territorio" in tanti piccoli centri montani: da qui i manifesti "per la morte della scuola" mentre i parroci sono pronti a suonare le campane a lutto.
Nel mirino non solo i tagli del Ministero della Pubblica istruzione,
ma anche la Finanziaria. La principale richiesta riguarda l'apertura
di una immediata vertenza con lo Stato per ottenere il
riconoscimento, attraverso standard piu' favorevoli di quelli
nazionali il riconoscimento delle specificita' della Sardegna in
materia di istruzione e formazione.
"Questi precari, che noi abbiamo determinato con i tagli, hanno avuto
tutti la possibilita' di un posto di lavoro grazie al decreto
salva-precari, grazie agli accordi siglati con molte regioni del
Nord come del Sud. Alcuni hanno preferito l'indennita' di
disoccupazione, ma un posto di lavoro, e' stato offerto a tutti. Ci
vorranno anni per assorbire il precariato che abbiamo ereditato e
che non puo' essere ascritto alla responsabilita' di questo
governo", ha concluso il ministro Gelmini. "La scuola che vogliamo e' pubblica, aperta, di qualita'. Per tornare a crescere l'Italia ha bisogno di una scuola che non lasci nessuno indietro". Cosi' il coordinatore Marco Miccoli e il vicepresidente della Commissione comunale Scuola Paolo Masini, durante il volantinaggio organizzato questa mattina dal Pd di Roma davanti a 120 istituti scolastici della Capitale. L'iniziativa - si legge nella nota - ha visto la partecipazione di consiglieri municipali, comunali, provinciali, regionali parlamentari del Partito Democratico, insieme ad iscritti e simpatizzanti. "Con i tagli alla scuola di 8 miliardi di euro in tre anni - sottolinea il coordinatore Miccoli - il Governo Berlusconi uccide il futuro del Paese, lascia a casa 175mila insegnanti e dipendenti della scuola pubblica. E invece di sostenere il lavoro, in piena crisi economica, compie il piu' grande licenziamento di massa della storia italiana. Per questo abbiamo voluto ribadire le conseguenze e l'iniquita' dei provvedimenti". "L'iniziativa ha superato le aspettative - raccontano Miccoli e Masini - con 120 scuole coinvolte e volantinaggi che, per le tante lamentele raccolte, si sono trasformati in tante affollate assembleee volanti fuori dalle scuole. Abbiamo raccolto le proteste e la rabbia di tante famiglie, in particolare per gli aumenti della retta relativa alle mense scolastiche, che in molti casi raddoppia ed e' gestita dal Comune in modo confuso e approssimativo. Manca la chiarezza sulle scadenze, gli importi e c'e' una ricerca spasmodica da parte dei municipi della richiesta dei modelli Isee". |