Lombardia: corsi militari a scuola

La "scuola di guerra" di La Russa e Gelmini

 da La Voce d'Italia, 24.9.2010

Milano - "Allenati per la vita" è un progetto di addestramento militare per tutti gli studenti della Lombardia che prevede pattuglie di ragazzi istruiti da militari in congedo a sparare con pistole ad aria compressa, a tirare con l'arco, a sperimentare tecniche di arrampicata e primo soccorso, a sopravvivere in ambienti ostili come in guerra. A volere il corso sono stati i ministri dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Difesa, Ignazio La Russa.

Il protocollo d'intesa che dà il via ai corsi, con valore come credito formativo, in tutte le province lombarde è stato siglato dalla direzione scolastica della Regione e dal comando militare dell'Esercito. Ma già il settimanale cattolico Famiglia Cristiana fomenta già le polemiche e parla di "una scelta che sa di antico".

Gli ideatori parlano invece di volontà di far rivivere ai giovani esperienze di sport e giochi di squadra, ma anche di avvicinare la realtà scolastica alle Forze armate e ai corpi dello Stato, oltre all'esigenza di combattere il bullismo grazie al lavoro di squadra che aumenta l'autostima e il senso di appartenenza a un gruppo.

In Consiglio regionale l'opposizione non sembra essere d'accordo, il consigliere della Sinistra ecologica libertà, Chiara Cremonesi, ha chiesto il ritiro immediato del protocollo: "Si tagliano materie importanti e si colpisce la qualità dell'insegnamento, compromettendo il futuro di un'intera generazione di studenti. Ma li si addestra a sparare" accusa la Cremonesi.

“Dopo aver svuotato le casse scolastiche, dopo aver fatto entrare i simboli di partito in una scuola dello Stato – ha detto Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd - oggi, con la diffusione e la pratica della cultura militare e dell’utilizzo delle armi a scuola, credo sia giunto il momento di dire: basta“.

“Si sta drammaticamente realizzando – ha aggiunto – ciò che Piero Calamandrei aveva prefigurato in un suo celeberrimo discorso: il ritorno di una dittatura nel nostro Paese non avverrà con i carri armati per le strade ma distruggendo la scuola pubblica. Noi vogliamo che i nostri ragazzi apprendano a scuola la cultura della pace, l’unica che potrà garantire a tutti un futuro”.

Marco Perduca, senatore radicale commenta: “Negli ultimi anni per via dei tagli indiscriminati a scuola sono diminuite le ore di insegnamento dell’italiano, si ciancia di rendere obbligatorio l’inglese anche per l’apprendimento di altre materie, mentre le ore di scienze son ridotte all’osso, oggi invece – ha continuato – si ritiene necessario far allenare gli studenti a dormire in ambienti ostili: probabilmente una legittima preoccupazione visto che i giovani italiani, se si continua così, si troveranno a dormire sotto i ponti visto che non saranno competitivi sui mercati internazionali perché prodotti di una scuola che alla mens sana predilige il corpo militare“.