Ocse. In Italia una scuola di insegnanti vecchi da Tuttoscuola 8.9.2010 Secondo la tabella D7.1 in "Education at a Glance", nei Paesi dell'Ocse e dell'Unione europea il 30% degli insegnanti di scuola primaria ha un'età dai 50 anni in su, mentre in Italia in questa fascia di età si trova il 42%. In Francia i docenti anziani sono il 20%, in Spagna il 31,5%, in Germania il 50%. Sempre nella scuola primaria il 15% dei docenti, nei Paesi dell'Ocse e dell'UE, ha un'età al di sotto dei trent'anni, mentre in Italia i giovani di quella fascia di età raggiungono soltanto l'1,4%. In Francia sono il 16%, in Spagna il 14% e in Germania il 6%. Abbiamo, quindi, un corpo insegnante "vecchio" nella scuola elementare, rispetto al resto del mondo. Ma negli altri settori scolastici la situazione anagrafica dei docenti com'è? Nei Paesi Ocse e UE nella scuola secondaria di I grado i docenti ultracinquantenni sono quasi il 33%, mentre in Italia sfiorano il 60% del totale. In Francia la fascia di età dai 50 anni in su accoglie il 33% dei docenti, in Spagna il 28%, in Germania il 52%. Sempre nella scuola media i giovani insegnanti con età al di sotto dei trent'anni sono l'11-12% nei Paesi Ocse e UE, mentre in Italia sono soltanto lo 0,5%. In Francia questa fascia giovane di insegnanti accoglie il 12% di tutto il corpo docente, in Spagna il 7,5%, in Germania il 3,5%. La situazione della secondaria superiore non è diversa dagli altri settori scolastici. Dai 50 anni in su in Italia abbiamo il 53,5% di professori, mentre nei Paesi Ocse e dell'Unione la percentuale sfiora il 36%. In Francia questa fascia di età include quasi il 36% del corpo docente, in Spagna il 28,5%, in Germania il 46,5%. Da noi la presenza dei professori giovani (sotto i trent'anni), come si può immaginare, è molto bassa: arriva, infatti, solo allo 0,5%, mentre è del 10,5% nei Paesi Ocse e dell'Unione europea. In Francia i professori sotto i 30 anni di età sono il 6,6%, in Spagna quasi il 7%, in Germania il 2,4%. Per l'Italia la prospettiva di ringiovanire il corpo docente è quanto mai critica, perché l'età media dei docenti precari che in futuro entreranno in ruolo è già oggi alta. Inoltre la mancanza di concorsi per nuovi reclutamenti allontana la possibilità di assumere giovani insegnanti. Nelle prossime rilevazioni Ocse l'Italia sarà certamente il Paese con la scuola più vecchia in assoluto. |