Cosa ne pensano studenti, insegnanti e genitori SCUOLA E NUOVE TECNOLOGIE Scuola: 78% delle scuole dispone di aula informatica, ma il 28% lo usa 1 volta alla settimana, il 29% meno di 1 volta al mese, il 16% mai. Le nuove tecnologie: sollecitate dal Ministro, richieste dagli studenti, presenti in molte scuole, ma scarsamente utilizzate dagli insegnanti I risultati dell’indagine Adiconsum, 169.2010. La ricerca realizzata da Adiconsum in collaborazione con le Case editrici G. D’Anna e Loescher e l’associazione Anarpe, sull’utilizzo delle nuove tecnologie nella scuola fa emergere interessanti spunti di riflessione. Molte le convergenze tra le opinioni espresse dagli studenti, dagli insegnanti e dai genitori.
Aspetti di rilievo dell’indagine tra gli studenti:
Le ragazze, rispetto ai ragazzi, utilizzano maggiormente il computer per studiare Il 78% delle scuole dispone di un’aula di informatica; il 33% dispone anche della LIM; il 6% degli e-book. L’utilizzo di queste nuove tecnologie è molto basso. Si limita il più delle volte ad 1 volta al mese o 1 volta alla settimana e ciò rappresenta un dato particolarmente grave considerati gli investimenti fatti dal Ministero per dotare le scuole di tali tecnologie. Più utilizzati sono i supporti audiovisivi (CD, DVD) a corredo dei libri di testo.
Aspetti di rilievo dell’indagine tra gli insegnanti:
Il 72% dichiara di utilizzare il computer nell’insegnamento a fronte di un 28% che dichiara di non utilizzarlo mai. Le aule informatiche e la connessione a internet sono presenti nella maggioranza delle scuole, ma solo il 16% degli insegnanti ne fa un uso plurisettimanale. Il 28% 1 volta la settimana, il 29% meno di una volta al mese e un 27% non vi mette mai piede. Fra gli ostacoli evidenziati dagli insegnanti gli scarsi investimenti effettuati dal Ministero nelle scuole (50%), l’assenza di adeguati incentivi economici (38%), l’assenza di adeguate strumentazioni (31%). (Dagli studenti viene anche evidenziata l’assenza di “curricula” adeguati e lo scarso aggiornamento e formazione dei docenti). Aspetti di rilievo dell’indagine tra i genitori:
Azioni per contenere il caro-scuola Interessanti sono anche le proposte per ridurre il caro-scuola.
Fra queste: maggiori investimenti da
parte del Ministero, il comodato d’uso, il rispetto dei tetti di
scuola, l’esigenza di limitazioni ai c.d. “contributi volontari” che
le scuole richiedono contestualmente all’iscrizione. Ritenuti alti
anche i costi dei viaggi d’istruzione. Per il 60% dei genitori gli e-book possono contribuire a contenere il caro-scuola, a fronte di un 40% che li ritiene di scarso o nullo contributo. I risultati che emergono dall’indagine Adiconsum in collaborazione con le Case editrici G. D’Anna e Loescher e l’Associazione ANARPE, su studenti insegnanti e genitori evidenziano che in questi anni si è compiuto uno sforzo rilevante nel dotare le scuole di attrezzature informatiche che restano però ancora ampiamente insufficienti, ma soprattutto si evidenzia un’esigenza di investire in informazione e aggiornamento sulle risorse umane. Le nuove tecnologie, infatti, non rappresentano soltanto tecniche per migliorare l’insegnamento, ma sono anche strumenti indispensabili ai giovani per il futuro mercato del lavoro.Per Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum: “Il taglio sui precari rischia di rendere più difficile l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’insegnamento. Oltre a riformare gli indirizzi è indispensabile investire nella formazione e nell’aggiornamento degli insegnanti”. Marco Griffa, AD di Loescher, dichiara: “In quanto Case editrici, abbiamo fortemente voluto questa indagine, poiché siamo consapevoli di essere una parte fondamentale della didattica scolastica, e di poter dimostrare, al di là dei luoghi comuni, che non esiste un presunto ostruzionismo da parte nostra. Proponiamo da anni testi con contenuti aggiuntivi multimediali: una volta erano audio e videocassette, ora sono CD, DVD, ed espansioni in internet, a riprova del fatto che siamo sempre stati attenti all’evoluzione della pedagogia e della tecnologia, che solo ora inizia a vedere la diffusione di strumenti adatti alle esigenze dell’insegnamento.” |