Scuola, Gelmini: «Proteste immotivate:
i precari non sono stati ancora licenziati»

«Per adesso non li incontro». Pd: la Gelmini sogna, la scuola
affonda. Idv: il ministro non sa neanche di cosa parla

 Il Messaggero, 2.9.2010

ROMA (2 settembre) - Mentre continuano le proteste dei precari contro i tagli alla scuola, il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha illustrato oggi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi le novità sull'anno scolastico 2010-2011.

«Quest'anno non si potranno superare 50 giorni di assenza, pena la bocciatura», ha sottolineato il ministro, che ha poi ricordato come il tempo pieno sia aumentato. Gettando acqua sulle polemiche legate al tempo scuola, il ministro ha sottolineando quindi che «il tempo pieno è aumentato, per il biennio 2009-2011, del 3,5%. Nel prossimo anno scolastico le classi a tempo pieno, grazie all'eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275».

«Sono contraria all'abolizione dei test per l'accesso alle facoltà a numero chiuso - ha poi detto Gelmini -. Un tavolo tecnico al ministero sta lavorando per rivederli, ci sono margini di miglioramento, seppur limitati. La soluzione non è, comunque nel far pesare di più il voto della Maturità».

«Entro fine anno concorso per 3.000 nuovi presidi». «Entro il 2010 verrà bandito un nuovo concorso per diventare presidi che prevede 3.000 nuovi posti - ha annunciato ancora il ministro -. A differenza del concorso precedente la prima selezione non sarà fatta per titoli, ma attraverso un test attitudinale. Sarà così consentito anche ai più giovani di superare la prova. In passato l'anzianità di servizio era un elemento che scoraggiava i giovani docenti».

«Sono disponibile al confronto, non alle polemiche», ha quindi sottolineato il ministro, riferendosi alla richiesta dei precari, in sciopero della fame da alcuni giorni, di un confronto. «A queste persone - ha continuato - va tutta la nostra solidarietà, anche in maniera concreta. Auspico un confronto nel merito di ciò che si può fare e non di ciò che si vorrebbe. Il governo non è onnipotente, ma tutti i margini di intervento possibili li sta utilizzando. E se questo venisse detto con chiarezza le tensioni potrebbero affievolirsi nell'interesse di tutti e di un buon avvio dell'anno scolastico».

«Adesso non li incontro, per il semplice motivo che stiamo perfezionando degli accordi - ha aggiunto -Protestano senza essere ancora stati esclusi. È una protesta legittima, ma non motivata. Non si tratta di persone licenziate, ma che presumono di non avere un posto di lavoro. Ma il ministero non ha completato le operazioni. Vedremo quanti precari risponderanno positamente agli accordi con le Regioni. Se poi preferiscono l'indennità di disoccupazione...».

Il ministro ha poi lanciato un appello alle forze politiche affinché «non si strumentalizzi il disagio». Il ministro ha quindi ricordato i provvedimenti messi in atto dal Governo per fronteggiare il precariato («un numero spaventoso ereditato dai precedenti governi»), a cominciare dal così detto decreto salva-precari.

I precari: venerdì flash-mob, la Gelmini venga a giocare con noi. Domani al presidio sulla scuola di Montecitorio, si svolgerà un flash-mob dal titolo: «Pronto Mariastella?». All'iniziativa, si legge in una nota del coordinamento dei precari, «è stata invitata Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione per chiederle di partecipare al gioco dei fagioli. Ci sei Mariastella? Noi vogliamo parlare con te! Dei problemi della scuola e dell'istruzione, dei bambini, dei ragazzi, dei genitori e dei precari. Vuoi sentire quel che abbiamo da dire? Vieni a trovarci a Montecitorio. I precari non sono fagioli, ma sai quanti siamo? Prova ad indovinare... Se ci dici la cifra esatta c'è... un premio per te. Vieni a parlare con noi, i fagioli ti aspettano».

Pd: la Gelmini sogna, la scuola affonda. «Il libro dei sogni del ministro Gelmini contrasta con la drammatica realtà della scuola e dei problemi che si riverseranno sulle famiglie italiane - dice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria Pd - L'anno scolastico parte con 50.000 classi senza insegnanti, 16.000 scuole senza presidi, 8 miliardi di euro in meno in tre anni e 170.000 docenti e dipendenti della scuola pubblica lasciati per strada dopo anni di lavoro. Il resto, purtroppo, sono solo chiacchiere e numeri che non hanno alcun riscontro nella realtà. D'altra parte non ci vorrà molto per appurarlo, visto che tra poco i nostri ragazzi toccheranno con mano i problemi della scuola e constateranno di persona se, ad esempio, come dice il ministro Gelmini, il tempo pieno è aumentato o no».

Idv: "dottrina Gelmini", il ministro non sa di cosa parla. «Oggi il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha varato quella che siamo sicuri passerà alla storia come "dottrina Gelmini" e che sarà in grado di rivoluzionare i rapporti tra datore di lavoro e lavoratori sia nel settore pubblico che in quello privato - dichiara Silvana Mura, deputata di Idv - Ai tanti precari della scuola che la sua riforma ha messo in strada chiede di non protestare finché non avranno perso definitivamente il loro posto di lavoro, che è come chiedere ad uno che sta per essere buttato da una finestra di non urlare finché non viene fatto definitivamente volare nel vuoto. Una tesi, questa, che fa da degno corollario agli elogi sperticati che la ministra aveva rivolto al metodo Marchionne».

Il capogruppo Idv in commissione Cultura a Palazzo Madama, Fabio Giambrone, che in mattinata è stato accanto ai precari in protesta davanti a Montecitorio, aggiunge: «Il ministro Gelmini non sa di cosa parla, non ha mai incontrato i precari che si battono civilmente in difesa della scuola pubblica e del loro diritto al lavoro eppure si permette di lanciare accuse di strumentalizzazione».