scuola

Gelmini, immissione in ruolo
per i primi 120 mila precari

ASCA, 16.9.2010

(ASCA) - Roma, 16 set - ''Nessun governo puo' creare in pochi mesi 229 mila precari nella scuola, nemmeno il peggiore del mondo. Viceversa proprio noi, con la riforma, abbiamo finalmente pianificato il fabbisogno d'insegnanti: d'ora in poi, statene certi, nella scuola italiana nuovi precari non ce ne saranno piu'''. Cosi' si esprime sulle proteste che stanno segnando l'inizio dell'anno scolastico Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, in un'intervista che il settimanale 'Panorama' pubblichera' nel prossimo numero. Ma i vecchi precari che fine faranno?

''Io non nego che un problema di precariato esista - risponde il ministro -. Sarebbe stupido e ipocrita dire il contrario. Ma bisogna distinguere tra precari con e senza abilitazione. Per i primi, i veri precari, e' prevista una graduale immissione in ruolo. Per questi 120 mila ci vorranno 7-8 anni''. Sui tagli al bilancio della scuola, il ministro dice: ''La questione non e' soltanto economica. Se il modello e' sbagliato, anche le risorse vengono spese male. Bisogna rifare tutto: il meccanismo di reclutamento degli insegnanti, il modello didattico, quello valoriale. Non basta mettere piu' soldi. Cosi' abbiamo soltanto alimentato il debito pubblico. I tagli sono anche un'occasione. La nostra parola d'ordine e': 'Efficienza e trasparenza'. Perche', come avviene nelle migliori aziende, la scuola sta cercando di ottimizzare le sue risorse. Che poi non sono briciole, si tratta comunque di 43 miliardi di euro''.