EMERGENZA SCUOLA
Classi sempre più affollate Licei al collasso. "Oltre i 25 cala l'apprendimento". Il governo ha alzato il tetto massimo e al tempo stesso ha ridotto gli organici dei docenti: il risultato è la congestione di Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 4.9.2010 Stipati in classe come sardine. È questo il destino che aspetta gli studenti romani al ritorno sui banchi, previsto nel Lazio per il 13 settembre con qualche eccezione (al liceo Tasso di Roma, per esempio, le lezioni riprenderanno già lunedì). Gli effetti del Dpr 81/2009, che ha innalzato il numero minimo e massimo di alunni per classe, uniti ai tagli d'organico, determinano la formazione di meno sezioni, sempre più affollate. Il risultato è particolarmente drammatico per quanto riguarda le prime classi, composte da un minimo di 27 alunni e da un massimo di 30-31. Un tetto che nei fatti, però, viene superato quando la somma dei "resti" non basta a giustificare una nuova sezione di almeno 27 unità. È il caso, per esempio, del liceo Tacito di Prati, dove su sette nuove prime, due saranno formate da 35 (IV ginnasio sezione C) e da 33 studenti (1° linguistico, sede centrale). Numeri che potrebbero gonfiarsi ancora se gli alunni "rimandati" non superassero gli esami di recupero in corso in questi giorni. In molte scuole della Capitale, infatti, le prime sono piene fino all'orlo. "Le nostre IV ginnasio sono quasi tutte da 30 studenti - spiega la preside del Tasso, Maria Letizia Terrinoni - Un numero che trovo eccessivo". Concorde anche il preside del Newton, Mario Rusconi: "A mio giudizio, le prime superiori non dovrebbero superare i 25 alunni, perché i ragazzi hanno più bisogno di essere seguiti e orientati, altrimenti è naturale avere un 25 per cento di bocciati, come accade da noi. Con un tetto più basso, tra l'altro, si potrebbero assorbire numerosi precari". "Abbiamo rifiutato le richieste di trasferimento che ci sono arrivate negli ultimi mesi perché non volevamo superare i 30 alunni per classe" racconta Mauro Castellani, vicepreside del Socrate. Ma c'è chi non ha avuto questa fortuna: "Il ministero ci ha costretto a tagliare una quarta, che non raggiungeva il limite minimo di 22 alunni previsto per le classi intermedie - spiega Giovanni Olivieri, dirigente del liceo Benedetto Croce di Colli Aniene - quindi abbiamo dovuto spalmare gli alunni sulle altre sezioni, che ora supereranno i 30 studenti". Per limitare l'affollamento delle aule, la dirigente dell'Itis Fermi, Monica Nanetti, ha scelto un'altra strada: "Ho inviato all'Ufficio scolastico la documentazione dell'Asl sull'agibilità delle nostre aule, perché i limiti del ministero non tengono conto della situazione degli edifici e sono in contrasto anche con le norme di sicurezza (il D. M. 26 agosto 1992 sulla prevenzione incendi per l'edilizia scolastica prevede che non ci siano più di 26 persone in un'aula, insegnante compreso). Anche perché poi, se succede qualcosa, sono i presidi a risponderne in sede penale e civile". |