Il sogno impossibile della Gelmini: di Vincenzo Pascuzzi, 11.9.2010 La delocalizzazione delle scuole è certo un’ipotesi illogica, assurda, impossibile, sarcastica e provocatoria, ma forse costituisce l’asintoto inconsapevole delle c.d. riforme Gelmini. È ben possibile che la ministra nutra invidia professionale nei confronti della Fiat di Marchionne che può evocare o minacciare di delocalizzare gli impianti in Serbia e può disdettare il contratto nazionale di lavoro. A ben vedere però, riguardo al contratto forse è Fiat che invidia Miur viste le misere retribuzioni e le condizioni di lavoro di insegnanti e ata: scuole fatiscenti e insicure, classi iperaffollate, precariato, presidi autoritari (non tutti) o perfino aguzzini (solo pochi), normativa e burocrazia asfissiante, mancanza di sapone e carta igienica, alunni che devono portarsi la sedia da casa, genitori-imbianchi che provvedono alle riparazioni. L’ipotesi sarcastica della delocalizzazione mi è sorta spontanea in occasione della pubblicazione del rapporto Ocse il 7 settembre scorso. Lo stesso giorno della pubblicazione, la ministra si è subito appropriata del rapporto stesso deformandolo e usandolo tranquillamente a supporto e conforto della sua azione riformatrice. Il suo comunicato titolava “Ocse conferma tutte le valutazioni del governo. Avanti con riforme “ (1). Poi nel primo pomeriggio note d’agenzia rinforzavano “Gelmini, Ocse conferma necessità riforme” (2) (3). Nessuna specificazione su quali riforme fossero necessarie ma implicita allusione alle sue, quelle in atto. La mattina del giorno dopo, 8 settembre, ” il Giornale”, molto servizievole, cercava di deviare l’attenzione sui “professori incapaci” (4) Ora il rapporto Ocse consta di circa 500 pagine zeppe di tabelle e fitte fitte di dati da leggere, studiare, interpretare, meditare e non bastano certo poche ore per farlo. Infatti i primi commenti seri e autorevoli sono usciti sui giornali e in rete a partire dal giorno successivo 8 settembre e anche dopo (5) ÷ (11) Peraltro, i numeri essenziali forniti dall’Ocse sono pochi e chiarissimi e ci si può ragionare rapidamente senza equivoci o trucchi e magari concordare. Proviamoci. L'Italia spende il 4,5% del pil contro una media Ocse del 5,7%. La differenza è pari all’1,2%. Se la spesa complessiva per la scuola italiana è pari “54.86 miliardi, di cui 45.96 a carico del Miur” (12), allora con l’aggiunta di 14,63 mld si raggiungerebbe la media Ocse attuale. Questa differenza di 14,63 mld potrebbe – è solo un’ipotesi - essere divisa in due parti uguali (7,31 mld ciascuna) tra aumenti retributivi a insegnanti e ata e miglioramento delle strutture e attrezzature scolastiche. Gli insegnanti e gli ata potrebbero ricevere un aumento di 200/300 euro mensili e ogni scuola potrebbe contare su un contributo di 200.000 euro in più all’anno. La percentuale delle retribuzioni del personale sul totale della spesa scolastica scenderebbe dall’80% al 74%. Il restante 26% andrebbe alle scuole. Questa sarebbe sì una vera riforma in positivo cioè per migliorare davvero la scuola. Governo e Gelmini invece stanno facendo proprio il contrario: vogliono togliere, stanno già togliendo circa 8 mld alla scuola. così la percentuale sul pil scenderà dal 4,5% al 3,9% circa sorpassando ma …. all’indietro la Slovacchia! Infine si può notare che la differenza tra quanto bisognerebbe investire in più per raggiungere la media Ocse (14,63 mld) e quanto intende disinvestire il governo (circa 8 mld) è pari a 22 mld cioè all’incirca la stessa cifra stimata – 20 mld – come necessaria per mettere in sicurezza tutti gli edifici scolatici. ------ NOTE (1) Gelmini: Ocse conferma tutte le valutazioni del governo. Avanti con riforme. (2) GELMINI, OCSE CONFERMA NECESSITA' RIFORME (3) Gelmini, Indagine Ocse Conferma Necessità Riforme (4) L’Ocse contro la nostra scuola? No, boccia i professori incapaci (5) L'Italia non investe in istruzione (6) Istruzione la linea suicida di Gelmini (7) Scuola, la Gelmini ci prende per imbecilli? (8) Ocse: l'Italia e' proprio messa male (9) Pubblicato il rapporto Ocse "Uno sguardo sull'educazione 2009" (10) «Gelmini: delitto perfetto» (11) Pd sui dati OCSE: senza investimenti la scuola è morta |