L'intervento Scuola, dati scorretti Pasquale Almirante La Sicilia, 5.9.2010 Conferenza stampa annacquata quella del ministro dell'Istruzione Gelmini, a Palazzo Chigi e con dati non corretti. Compresa l'accusa di agitatori politici ai professori in sciopero della fame. Un modo per evitare il confronto sui tagli e sul senso della sua riforma epocale. Sicuramente dire che 200 mila precari è un numero spaventoso e frutto di politiche disinvolte del passato fa comodo per togliersi di responsabilità, dimenticando però che la sua collega, Letizia Moratti, fa pure parte di questo trascorso e che Berlusconi promise stipendi europei sul pianto di Tullio De Mauro, mentre oggi si tolgono perfino gli scatti di anzianità sessennali, ma per i soli docenti e gli Ata, e che gli aumenti previsti dal contratto sono fuggiti. Ma non ha chiarito il motivo per cui non vengono regolarizzati quei docenti nominati annualmente sui posti lasciati liberi dai pensionamenti o come intende regolarsi col ricorso al Tar dello Snals, a cui si è aggiunto il parere negativo del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, sulla decurtazione delle ore (da 36 a 32) nelle classi intermedie (2^,3^,4^) degli istituti tecnici e professionali. Ma poi si imponeva pure un riferimento alle Gae, graduatorie a esaurimento, volute da Fioroni per chiudere la piaga, dentro cui un esercito attende la propria sorte occupazionale da decenni; o un accenno a quegli insegnanti che ancora vengono chiamati a tappare buchi: continuare ad accettare o rifiutare, vista la politica dissennata, come dice Gelmini, fatta sulla loro pelle? Ma anche sul tempo pieno non è stata precisa perché, mancando il modulo, si tratta solo di tempo scuola e di parcheggio per i bambini, mentre su quel 97% dei fondi Miur destinati a pagare il personale, nessuno ha eccepito che aumentandoli diminuirebbe la percentuale; ma non ha precisato il futuro di quel 30% di risparmio, in un primo tempo destinato al merito dei docenti e ora in giro per altri ministeri; oppure quale senso dare alla naja breve, finanziata coi ritardi di bilancio di alcune scuole, quando altre non possono comprare la carta igienica. Un miliardo per l'edilizia scolastica? Soldi dei Fas per il Sud ma il 60%del cui ammontare è volato al Nord. L'avrebbe dovuto dire per completezza, insieme alle classi con oltre 27 alunni o alle 1200 scuole all'amianto o a quelle fuori norma. |