Chi parla male pensa male

«Generazione presente indicativo»:
a colloquio con Tullio De Mauro

di Maria Novella Oppo da l'Unità, 5.9.2010

Nel film cinese La battaglia dei tre regni, andato in onda su Sky venerdì e ambientato nel 2° secolo dopo Cristo, un bambino chiedeva perché comprare libri, quando manca il pane. Il maestro gli rispondeva: «Quando sarai più grande capirai che il libro è il pane di domani». Un concetto così semplice che, in teoria, non occorrerebbe essere ministri per capirlo.

Invece da noi in Italia, nel terzo millennio, c’è un ministro della pubblica istruzione che non vuole proprio capire e che appare in tv solo per citare cifre il cui senso, ammesso che abbiano senso, è che non ci possiamo permettere una scuola decente. Una scuola che consenta ai bambini di fare l’orario pieno, di essere sostenuti se ne hanno bisogno o magari semplicemente di stare in classi di non più di 25 alunni (come vuole la legge!) e non ammucchiati in aule fatiscenti, con docenti precari e malpagati. Persone che la signora Gelmini disprezza perché non faranno mai carriera come ha fatto lei.