Autonomia scolastica: di R.P. La Tecnica della Scuola, 17.9.2010 Lo prevede una risoluzione parlamentare che nei prossimi giorni verrà esaminata dalla Commissione Cultura della Camera. L'hanno firmata deputati di PDL, PD, Lega, IDV, UDC. Le norme sulla autonomia delle istituzioni scolastiche potrebbero essere riviste nei prossimi mesi. E forse questa volta fra maggioranza e opposizione potrebbe persino esserci un accordo. La previsione è legata ai contenuti di una risoluzione presentata da 5 deputati in rappresentanza di Pdl, PD, Idv, Lega e Udc che a partire dai prossimi giorni verrà esaminata dalla Commissione Cultura della Camera. La risoluzione parte dalla constatazione che la legge 440 del 1997, che rappresenta la norma di finanziamento della legge istitutiva dell’autonomia scolastica, ha ormai 13 anni di vita e richiederebbe quindi una “verifica profonda”. “L'intento originario e l'obiettivo prioritario della legge - osservano i parlamentari firmatari del documento - erano quelli di accompagnare l'impegnativa riforma di sistema dell'autonomia scolastica finanziando in modo mirato la scuola con un fondo permanente, che, destinato particolarmente ai territori, anticipava l'idea di un fondo perequativo”. Ma a questo punto è anche necessario capire se davvero i fondi della legge 440 e più in generale l’intera normativa sulla autonomia sono davvero serviti a migliorare l’efficacia e l’efficienza del nostro sistema scolastico. D’altronde, osservano ancora i deputati, diverse indagini internazionali rilevano che il sistema scolastico italiano è ancora caratterizzato da un eccessivo centralismo e da scarsa autonomia. Sulle modalità da seguire per promuovere l’autonomia scolastica, i firmatari della risoluzione hanno anche qualche idea. Per esempio propongono che vengano promosse iniziative volte a sviluppare fra il personale scolastico “un'aggiornata cultura dell'organizzazione che consenta ad ogni comunità scolastica di utilizzare tutti gli strumenti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999 (il Regolamento sulla autonomia, ndr)”.
Senza dimenticare la necessità di “realizzare - a livello di scuola
- sistemi di autovalutazione e di verifica degli apprendimenti,
dell'insegnamento e dell'organizzazione, in correlazione con futuri
ed auspicabili organismi di valutazione esterna, per favorire una
maggiore riflessione dell'istituzione scolastica sul proprio lavoro
e per favorire forme di rendicontazione pubblica (esempio: bilancio
sociale)”.
L’autonomia scolastica potrebbe insomma entrare in una nuova fase
anche in considerazione del fatto che l’intero “pacchetto” sul
federalismo fiscale prevede “la necessità di definire i livelli
essenziali delle prestazioni (LEP) in materia di istruzione”. |