La scuola italiana secondo il Ministro Brunetta: piena di insegnanti assenteisti e incapaci

da Polis Blog, 9.9.2010

 

Da Frascati, durante la “Summer School 2010″, organizzata dalla fondazione Magna Charta, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, con la sua solita franchezza, è entrato nel merito del dibattito sul precariato nel mondo della scuola. Almeno tre le dichiarazioni degne di nota.

La prima: “Il sistema [scolastico] costa tanto e rende poco. Non è neanche vero che gli insegnanti sono pagati poco, perchè in altri paesi guadagnano di più perchè lavorano di più”. E’ davvero così? No. Prendiamo l’esempio della Germania: come ha scritto su MicroMega dello scorso luglio Mila Spicola, se lo stipendio medio di un professore di scuola secondaria superiore in Italia dopo quindici anni di insegnamento è di 27.500 euro lordi annui, quello di un collega tedesco, nelle stesse condizioni, è di 45.000 euro all’anno.

E in paesi come l’Inghilterra e la Spagna la situazione non è tanto diversa da quella della Germania. Tornando a quest’ultima, le ore di lavoro di un insegnante tedesco sono praticamente le stesse di quelle di un italiano (anzi, a ben vedere, un po’ di meno): rileva ancora la Spicola che “gli insegnanti tedeschi hanno una media di 22 ore di lezione frontale alla settimana contro le 18 degli insegnanti del nostro paese, ma bisogna tenere conto del fatto che le ore di lezione in Germania sono solo di 45 minuti”.

Pertanto, se guardiamo al tempo effettivo di lavoro, i docenti italiani sostengono 18 ore di 60 minuti settimanali contro le 16,3333 ore di 60 minuti dei colleghi tedeschi.

Seconda dichiarazione di Brunetta degna d’attenzione: “Non c’è meritocrazia - afferma il Ministro -, altissimo è il livello di assenteismo degli insegnanti che implica legioni di supplenti”. Superfluo rilevare che le assenze per malattia o per altri giustificati motivi che un insegnante può permettersi sono quelle (e soltanto quelle) consentite dalla normativa vigente in materia. Se si verificano abusi e irregolarità, il problema sta nell’inefficienza dei controlli (e dei controllori).

La terza ed ultima affermazione è, in realtà, una singolare domanda: il Ministro si chiede perchè “nessun giornalista si sia preoccupato di vedere chi cavolo è il supplente che non ha vinto uno straccio di concorso per 15 anni. Forse farebbe meglio a cambiare mestiere”. Ebbene, Brunetta dovrebbe sapere che l’ultimo concorso ordinario nel mondo della scuola è stato bandito nel 1999: più di dieci anni fa! Tutti coloro che si sono laureati dopo di allora (anche a pieni voti) non hanno avuto altra scelta che andare ad ingrossare l’esercito dei precari. Difficile vincere concorsi, quando questi non vengono banditi…