LA PROTESTA

Scuola, appello dei prof ai genitori

Riprende la protesta sotto l'ex Provveditorato.
Atteso faccia a faccia tra il ministro Gelmini e il direttore Esposito.
Salviamo insieme l'istruzione pubblica". Domani assemblea cittadina

di Bianca De Fazio, la Repubblica di Napoli 5.9.2010

Graziella è da 4 giorni a digiuno. Sciopero della fame anche per lei, precaria salernitana. Non è un'insegnante, ma fa parte del personale tecnico-amministrativo delle scuole. Sciopera perché non solo quest'anno, ma anche nel 2009-2010, è rimasta senza lavoro. E con lei suo marito, che pure rientra nell'esercito dei precari della scuola. Sciopera perché il lavoro le spetta di diritto, o almeno lei ne è convinta.

I precari accampati

"L'assessore regionale Caterina Miraglia vuole darci il contentino di qualche progetto nelle scuole, che basterebbe appena a far lavorare per qualche ora a settimana un centinaio di docenti", polemizzano i precari che adesso guardano alla prossima settimana con la speranza che l'incontro programmato per domani tra il ministro Mariastella Gelmini e il direttore scolastico regionale, Pietro Esposito, possa dare qualche frutto. "Attendendo le notizie da Roma - spiega Antonella Vaccaro, del Coordinamento dei precari - domani mattina, alle 10.30, terremo un'assemblea cittadina alla quale abbiamo invitato alunni e genitori. Abbiamo contattato alcune associazioni studentesche. E il gruppo dei Genitori democratici. Speriamo anche nell'adesione, all'assemblea, dei genitori dell'associazione Tutti a scuola. Li invitiamo a lottare con noi contro i tagli che stanno impoverendo la scuola pubblica".

L'appuntamento è alle porte della Direzione scolastica regionale, in via Ponte della Maddalena, dove da domani mattina riprende il presidio dei lavoratori. "Il dramma del precariato - aggiungono i Cip, l'associazione comitati insegnanti precari (l'unica riconosciuta ufficialmente dal Ministero - è solo la punta dell'iceberg. Sotto, c'è la scuola pubblica alla deriva, senza risorse, con classi sovraffollate, docenti disorientati, dirigenti scolastici perennemente tra l'incudine e il martello, personale Ata assolutamente insufficiente, continuità didattica inesistente. E se la Gelmini dichiara di aver incontrato più volte i precari e di essersi confrontata con noi, mente. Nonostante le reiterate richieste, nessuna audizione ci è mai stata concessa".

Ed ecco, allora, che si torna a sperare nel faccia a faccia Gelmini-Esposito. Il nuovo direttore scolastico regionale chiederà al ministro almeno un ripensamento su quelle 1788 cattedre di sostegno prima concesse e poi negate. "Non c'era alcuna autorizzazione scritta da Roma, per quelle cattedre, ma solo accordi verbali, anzi, telefonici - ha spiegato il direttore scolastico regionale due giorni fa ai docenti che gli chiedevano conto di quell'ulteriore taglio - Ero certo che quelle cattedre, in deroga, sarebbero state concesse". Esposito le aveva portate al tavolo coi sindacati presentandole come una vittoria. Che nelle ultime ore s'è rivelata una bufala. "Sapendo che avrei ottenuto una di quelle cattedre per il sostegno io ho rifiutato un incarico in Piemonte - racconta Mariella, precaria della scuola da oltre 10 anni - Ora invece ho perso entrambe le opportunità di lavoro".