in provincia di Brescia
La scuola «appaltata» alla Lega
Il sindaco di Adro: il paese mi segue Claudio Del Frate e Giuseppe Spatola Il Corriere della Sera, 12.9.2010 ADRO (Brescia) - Il Sole delle Alpi compare ossessivamente riprodotto sulle finestre, agli ingressi, sugli arredi e persino sui contenitori dell'immondizia; il nastro dell'inaugurazione è verde e l'edificio da ieri aperto al pubblico è intitolato a Gianfranco Miglio. Non siamo però nella scuola quadri della Lega Nord, bensì nel nuovo istituto di Adro, scuola pubblica che da quest'anno ospita 650 alunni di materne, elementari e medie. Siamo ad Adro, il comune bresciano salito alla ribalta la primavera scorsa quando il sindaco Oscar Lancini, «padre padrone» di una giunta monocolore leghista, annunciò che avrebbe lasciato digiuni i figli della famiglie non in regola con il pagamento della mensa. Lancini, leghista a tutto tondo, non solo adesso ribadisce quella promessa ma ieri ha presentato alla comunità la nuova scuola elementare comunale che è in pratica un «tempio» consacrato all'immaginario del Carroccio. Al momento da Adro - paese di 6.400 abitanti circondato dai vigneti della Franciacorta - non si registrano reazioni di sdegno, proteste, prese di distanza. E una ragione c'è: la nuova scuola è stata costruita non solo con una spesa di zero euro per le casse pubbliche ma addirittura con il generoso contributo degli abitanti che si sono «tassati» per acquistare i banchi, i mobili e tutti gli arredi dell'edificio. «Un tempo si diceva che bisognava lavorare per ultimare la chiesa - commenta il sindaco Lancini - in questi mesi io e i miei concittadini lo abbiamo fatto per ultimare la scuola. In tempi di ristrettezze finanziarie abbiamo fatto un miracolo».
Il
«miracolo» ha funzionato così: il comune di Adro ha ceduto
gratuitamente a una ditta privata le vecchie scuole, consentendo di
trasformare la costruzione in appartamenti; in cambio però ha
chiesto alla stessa ditta di realizzare la nuova scuola. Che così è
nata senza alcun esborso per le finanze pubbliche. Restavano da
acquistare gli arredi per aule, uffici e mensa. Il problema è stato
risolto con un bando pubblico, con il quale è stato chiesto alle
famiglie di Adro di versare contributi volontari per coprire il
fabbisogno. Obiettivo ampiamente raggiunto tanto che in cassa sono
rimaste alcune migliaia di euro e a ogni donatore è stata intitolata
un'aula. Di più: i crocefissi nelle aule di Adro non sono semplicemente appesi al muro ma «imbullonati». «Li abbiamo fissati con le viti - precisa Lancini - perché a nessuno venga in testa di toglierli o di coprirli. Viviamo in uno stato laico ma la nostra religione non si discute, neppure in una scuola frequentata per il 7% da immigrati». Apoteosi ieri mattina, con il taglio del nastro (verde) e gli interventi del parlamentare bresciano Davide Caparini (Lega Nord) e dell'assessore regionale Monica Rizzi (Lega Nord). Qualche parola spesa per giustificare l'invasione di soli delle Alpi da parte delle autorità? Neanche mezza. D'altro canto questo è il paese dove anche le panchine della piazza riproducono il sole delle Alpi, dove una delle strade del centro si chiama via Padania e dove il comune aveva fatto approvare due delibere (annullate poi dalla magistratura) che escludono i residenti extracomunitari da contributi sociali o per il pagamento dell'affitto. |