PRIVACY

Voti pubblici e videofonini in classe
Ecco le nuove linee guida del Garante

Pubblicate le nuove regole: l'esito degli scrutini può essere affisso. Ammessi strumenti di registrazione in aula, ma ogni scuola può regolarne l'uso. Il rendimento degli studenti non deve essere comunicato alle aziende senza espresso consenso

Salvo Intravaia, la Repubblica 20.9.2010

TABELLONI "trasparenti" a scuola e telefonini ammessi anche in classe. Niente telecamere negli orari di scuola e nessuna possibilità, senza preventiva autorizzazione dell'interessato, alla comunicazione del rendimento scolastico degli alunni migliori alle aziende. Ecco le sorprese contenute nel vademecum dall'eloquente titolo "La privacy tra i banchi di scuola", pubblicato sul proprio sito dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali. Da quando in Italia esiste infatti una normativa organica sull'argomento, la protezione dei dati personali in ambito scolastico è stata oggetto di interpretazioni tra le più disparate. Un paio di anni fa, è stata perfino oscurata la pubblicazione dei voti della maturità. "A volte - scrive il Garante - può bastare una lettera contenente dati sensibili su un minorenne per violare anche inconsapevolmente la riservatezza, la dignità di una persona. Al tempo stesso - prosegue - la privacy è stata talvolta utilizzata in maniera impropria".

Ed ecco il vademecum che, con qualche sorpresa, dovrebbe chiarire come comportarsi a scuola senza eccedere in riservatezza. A sorpresa, i voti che gli insegnanti assegnano agli alunni, per esempio, secondo il garante della privacy sono "trasparenti". Niente più misteri sul voto dell'interrogazione dunque e meno che meno su quello dei compiti e delle verifiche scritte. "Non esiste - piegano da piazza Monte Citorio - nessuna norma che imponga di tenere segreti i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini e degli esami, perché le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di trasparenza". Anche gli esiti degli scrutini (con i relativi voti) e degli esami sono soggetti alle norme sulla trasparenza. L'unica precauzione per le scuole è di evitare di fornire informazioni sullo stato di salute degli alunni (per esempio, i disabili).

Anche l'uso del telefonino o del videofonino non è espressamente vietato. "L'utilizzo di videofonini, di apparecchi per la registrazione di suoni e immagini è in genere consentito, ma esclusivamente per fini personali" e sempre nel rispetto "della dignità delle persone coinvolte". "Le istituzioni scolastiche hanno, comunque, la facoltà di regolare o inibire" l'utilizzo di tali strumentazioni "all'interno delle aule o delle scuole". La precisazione non mancherà certo di suscitare polemiche fra gli addetti ai lavori, ma il parere dell'Autorità è abbastanza chiaro. E viene anche chiarito che i genitori possono fare riprese video in classe durante le feste, le recite e le gite dei propri figli purché l'utilizzo di tali immagini rimanga riservato ad un ambito familiare o amicale. Ovviamente, le riprese non possono in nessun caso essere immesse nel web.

E ancora. "Non commette violazione della privacy il docente che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale e familiare". Se i temi dovessero essere letti in classe sarà demandato alla sensibilità del singolo docente trovare il giusto equilibrio tra esigenze didattiche e tutela della riservatezza. Ed è anche possibile, per scopi personali, registrare la lezione. Le scuole, inoltre, senza il preventivo assenso degli interessati non possono comunicare a privati i risultati del rendimento scolastico degli alunni e hanno sempre l'obbligo di informare gli alunni sull'utilizzo dei dati personali di cui dispongono. E' anche vietato riprendere attraverso videocamere le attività che si svolgono a scuola. "L'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole deve garantire la riservatezza degli alunni - spiega il Garante - In caso di stretta necessità le telecamere sono ammesse, ma devono soltanto negli orari di chiusura degli istituti".