LA
SCUOLA AL VIA
Più alunni, meno professori
Tornano le super classi
Cinquecento con 29 o più alunni. La dirigente:
«Stimolante, non sono preoccupata»
Alice D’Este
Il Corriere del
Veneto, 11.9.2010
VENEZIA — Per i
quindicenni sarà una sorpresa piacevole. Forse non altrettanto per i
loro professori. A due giorni dalla prima campanella arrivano i dati
definitivi dell'Ufficio scolastico regionale sulle nuove classi:
l'anno scolastico 2010/2011 vedrà il ritorno delle «prime affollate
». Sezioni da 29, 30, ma anche 31, 32 e in alcuni casi 33 alunni. E
così, mentre i nuovi studenti dovranno spendere più di qualche
giorno per riuscire a conoscere tutti i compagni, l'impennata
preoccupa già genitori e sindacati, soprattutto alle superiori dove
le classi che partiranno sovraffollate non si possono certo contare
sulle dita di una mano.
I limiti di legge Il limite
imposto dal ministero è stato comunque rispettato dall'Ufficio
scolastico regionale. Nessuna sezione in Veneto supera il tetto
massimo di 33 studenti (30 più deroga variabile fino al 10% per le
superiori, limite di 25 alunni nel caso di studenti portatori di
handicap). Anche la media regionale sembra accettabile, collocandosi
al di sotto di quella nazionale, con 21,2 alunni medi per sezione
(il dato varia poi in modo abbastanza sensibile da provincia a
provincia con Belluno e Rovigo in coda e Venezia al primo posto). Ma
se il Veneto, sotto la lente della valutazione globale regge,
all'interno del conteggio vanno inserite però le classi «speciali »,
quelle cioè che raccolgono i ragazzi dei paesini sperduti di
montagna o di campagna in cui si chiude un occhio, invece, sul
limite minimo di studenti (sono 1700 anche quest’anno le classi al
di sotto di 15 alunni, mentre quelle che ne contano 15 esatti sono
787). Un totale più alto del solito, quello delle classi «minime»,
(2487, un po' meno del 10% delle sezioni totali) con numeri
bassissimi che abbattono, e non di poco, la media regionale. Nei
centri più grossi e nelle città affollate, dove i conti tornano a
fatica, e le classi arrivano in qualche caso a sfiorare il limite di
legge. In Veneto saranno 228, infatti, quelle con 29 alunni, 134 con
30 ma ce ne saranno anche 50 con 31 studenti, 21 con 32 studenti e
15 con 33. «Bisogna vedere cosa si intende per sovraffollamento —
spiega Carmela Palumbo, direttore generale dell'Ufficio scolastico
regionale—arrivare fino a 30 studenti non mi pare preoccupante, in
particolare al biennio. Spesso per i ragazzi avere molti compagni
può essere stimolante anche da un punto di vista didattico, poi
negli anni il numero diminuisce con le bocciature. Anche mia figlia
quest'anno inizia le superiori. È in una sezione da 29 studenti, e
non sono affatto preoccupata. Con più ragazzi e meno docenti
comunque sapevamo che sarebbe successo».
I docenti E infatti
nell'equazione il conteggio che salta è uno soltanto. Ed è a monte,
prima delle divisioni dei ragazzi per indirizzi e prima del tagli e
cuci regionali per far quadrare le cose. Più studenti e meno
professori. Per l'anno scolastico 2010/2011, infatti, saranno 6153
gli alunni in più rispetto allo scorso anno ma 1579 docenti in meno,
e se solo si confrontano i dati con quelli di 4 anni fa (anno
scolastico 2006/2007), la forbice si allarga ancora di più con
+29.616 studenti in 5 anni e -3866 docenti.
Gli stranieri In aumento tra i
banchi anche il numero degli studenti stranieri, con quasi 1 alunno
straniero su 5 alla scuola dell'infanzia (18,8%), percentuale che
scende man mano che aumenta l'ordine di scuola (13,7% alle
elementari e alle medie, 7,8% alle superiori). «Questi dati ci fanno
capire quale sarà la scuola del futuro - continua Carmela Palumbo —
per le prossime scelte dobbiamo tenerne conto».
Presidi e reggenze Anche per i
dirigenti scolastici le previsioni sull'anno in arrivo sembrano
essere tutt'altro che rosee (anche se in questo caso i tagli
ministeriali non c'entrano affatto). Dei 616 dirigenti in servizio,
infatti, ben 121 avranno una reggenza. In pratica 1 preside su 5
dovrà seguire due scuole. «La situazione peggiorerà i prossimi
anni—spiega Carmela Palumbo — ormai non ci sono altre scelte, o
viene indetto un nuovo concorso oppure le reggenze aumenteranno
ancora».
Le proteste La bagarre è già
cominciata, insomma da qualsiasi angolazione si guardi, e mentre i
quasi 600 mila studenti veneti sono alle prese con gli ultimi
acquisti scolastici, c'è già chi annuncia un'apertura d'anno tra
manifestazioni e proteste. Si partirà con i sit in davanti agli
Uffici scolastici provinciali, (ormai sicuro quello di Vicenza,
mentre sono ancora al vaglio quelli di Padova e Venezia), si
proseguirà con il blocco dei progetti e delle attività aggiuntive,
dei viaggi di istruzione e delle visite guidate da parte dei precari
e si concluderà con le forme più «soft» di protesta come il fiocco
giallo: chi, tra insegnanti, genitori e alunni vorrà manifestare il
suo dissenso verso la riforma lo indosserà sopra la giacca, al suono
della prima campanella.